COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità Modena. Bargi (Ln): “Salvare l’ospedale di Mirandola dal rischio declassamento a Casa della Salute”

Il consigliere del Carroccio interroga la giunta perché il Santa Maria Bianca “sia riportato alla sua originaria funzione di ospedale di zona”

Il rischio declassamento dell’ospedale di Mirandola (Modena) preoccupa il consigliere della Lega nord Stefano Bargi che, con un’interrogazione, porta il caso sul tavolo della giunta. “L’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola – spiega l’esponente del Carroccio – rappresenta da decenni un fiore all’occhiello di quella parte della provincia di Modena denominata Area Nord che unisce nove Comuni, un bacino di utenza di oltre 87.500 persone e che produce il 2,4% del Pil nazionale”. Inoltre, “in questi anni l’ospedale – aggiunge Bargi – è stato destinatario di moltissime donazioni da parte dell’associazione La Nostra Mirandola onlus, tra cui una colonna laparoscopica multifunzione (del valore di oltre 100 mila euro), in grado di rendere meno invasive le tecniche chirurgiche”.

Ma ciò che preoccupa il consigliere è il fatto che “dopo aver creato tre ospedali di area nel raggio di oltre 20 chilometri (il Policlinico a Modena, l’ospedale di Baggiovara a 7 chilometri da Modena e l’ospedale di Sassuolo a 19 chilometri da Modena), venga ora ventilata la possibilità di costruire un quarto ospedale a Carpi, non in posizione intermedia fra Mirandola e Carpi come precedentemente sostenuto, ma a Carpi centro città” e tutta la popolazione dell’Area Nord “si troverebbe in forte difficoltà a raggiungere gli ospedali del centro”, soprattutto perché c’è il rischio che l’ospedale di Mirandola “venga declassato a casa della salute”.

Dunque Bargi interroga la giunta per sapere “se intenda chiarire le soluzioni adottate o di prossima adozione da parte della Regione e degli enti locali interessati in merito all’Ospedale Santa Maria Bianca e quali interventi o proposte intenda adottare per evitare il declassamento dell’ospedale, riportandolo alla sua originaria funzione di ospedale di zona”.

(Margherita Giacchi)

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