Infrastrutture e trasporti

Trasporti. ‘Pacchetto mobilità’, Taruffi-Torri (Si) e Prodi (Misto): fermare le modifiche della Commissione europea

Risoluzione dei tre consiglieri per chiedere alla Giunta di favorire l’incontro tra le sigle sindacali e il ministero dei Trasporti sulle misure discusse in Europa, che “provocherebbero una deregolamentazione del mercato e peggiori condizioni dei lavoratori e del servizio”

Igor Taruffi (Er coraggiosa)

Sensibilizzare i parlamentari nazionali ed europei sulle modifiche ai regolamenti europei 561/2006 e 1073/2009, che la Commissione sta discutendo, previsti nella seconda parte del ‘Pacchetto mobilità’ (Mobility Package), e sulle quali “le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali del settore del trasporto pubblico locale (Tpl) e autonoleggio (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Fna) hanno scioperato il 21 gennaio scorso”. A chiederlo alla Regione, in una risoluzione, sono i consiglieri Igor Taruffi e Yuri Torri (Sinistra Italiana) e Silvia Prodi (Misto).

La modifica del regolamento europeo 1073/2009 (‘Norme comuni per l’accesso al mercato internazionale dei servizi di trasporto effettuati con autobus‘) – scrivono i consiglieri nell’atto d’indirizzo – “provocherebbe la soppressione del requisito di stabilimento (sede amministrativa e operativa nello Stato membro in cui vengono prestati i servizi, ndr), sia per servizi regolari che occasionali. Perciò nel settore del trasporto viaggiatori si creerebbero le stesse distorsioni della concorrenza già presenti nel trasporto merci, con dirompenti effetti per l’intero segmento di attività del trasporto di persone, urbano, extraurbano e turistico”. Inoltre, continuano Taruffi, Torri e Prodi, fra gli effetti ci sarebbe anche “l’introduzione del parametro chilometrico per il rilascio delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento dei servizi di trasporto regolare nazionale e internazionale: in Italia, infatti, il nuovo limite proposto di 100/120 km orari rappresenta la maggior parte del servizio stradale di trasporto persone”. In più “il nuovo regime autorizzatorio determinerebbe una sovrapposizione con i servizi di Tpl, soggetti non solo a regole diverse ma anche a regolamentazione e compensazioni differenti nell’ambito di contratti di servizio pubblico”. Infine, “la completa liberalizzazione delle operazioni di cabotaggio per i servizi regolari, attraverso la soppressione del vincolo della loro effettuazione unicamente nell’ambito di un servizio internazionale, provocherebbe una deregolamentazione completa del mercato, spingendo gli attori interessati sia verso una concorrenza sleale sia verso il cosiddetto ‘dumping sociale'”. 

La modifica del regolamento europeo 516/2006 (‘Regolamento per la disciplina dei tempi di guida e di riposo del personale viaggiante dell’autotrasporto merci e di persone‘), invece, secondo i tre proponenti dell’atto d’indirizzo, “comporterebbe un aumento esponenziale delle ore di guida e una compressione delle ore di riposo del personale addetto, il cui effetto ricadrebbe non solo sui conducenti, a causa dell’evidente deterioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro, con un innalzamento inaccettabile della percentuale di rischi relativi per la salute e la sicurezza, ma anche sugli utenti del servizio e gli utenti della strada”.

Per questi motivi i tre consiglieri chiedono all’esecutivo regionale di “sensibilizzare il ministro dei Trasporti a rispondere in modo positivo alla richiesta di incontro che le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e UglFna hanno inviato per avere un confronto su queste misure”. 

(Stefano Chiarelli)

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