Ripensare alla proroga concessa dalla Giunta regionale alcuni mesi fa per la discarica di Baricella, nel bolognese, chiusa dal 2013 ma autorizzata ad accogliere rifiuti urbani fino al 2020, in seguito agli “sforamenti di alcuni parametri di inquinanti, come il fluoro, e ai recenti dati Arpae”. A chiederlo alla Regione, tramite un’interrogazione, è il consigliere di Forza Italia Andrea Galli.
Secondo i dati Arpae comunicati all’Amministrazione comunale di Baricella durante un’assemblea pubblica – scrive il consigliere nell’atto ispettivo – “lo sforamento sarebbe stato riscontrato in uno dei pozzetti di rilevazione del vecchio impianto. E sebbene la causa, che potrebbe non essere imputabile alla discarica, non sia ancora del tutto chiara, va tenuto in considerazione che la zona è la stessa per la quale Hera ha richiesto un ampliamento per 600mila tonnellate di rifiuti”. In più – sottolinea il capogruppo – “in seguito all’autorizzazione della proroga da parte della Regione, il Comune di Baricella ha presentato ricorso al Tar. Un nuovo ricorso al tribunale, come avvenuto per l’impianto di Imola, a causa di procedure non condivise dai territori”.
Nel caso di Baricella – continua il forzista – “era stato posto anche il tema del rischio alluvione. Il Comune, infatti, aveva rilevato che l’area è parzialmente interessata dalla fascia di pertinenza fluviale dello scolo Zena e dello scolo Valletta, per la quale esiste un vincolo di tutela”. Inoltre – conclude Galli – “l’Amministrazione comunale di Baricella aveva evidenziato che l’area in questione è in buona parte classificata all’interno delle ‘Aree interessate da particolari caratteristiche di rischio sismico: aree soggette a liquefazione potenziale'”.
(Stefano Chiarelli)