La Giunta regionale preveda risorse finanziarie per favorire l’installazione, su base volontaria, di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso all’interno di nidi, micronidi e strutture socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità o in condizioni di inferiorità fisica e psichica, previo accordo con le rappresentanze sindacali dei dipendenti che vi lavorano e nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali. È quanto chiede Michele Facci (Misto-Mns) in una risoluzione presentata in Regione per contrastare e prevenire il fenomeno, in preoccupante aumento, dei maltrattamenti ai danni di bambini, anziani e disabili da parte del personale di queste strutture socio-educative e socio-assistenziali.
La letteratura scientifica in tema di prevenzione dello stress lavoro correlato – riporta il consigliere nell’atto d’indirizzo – è concorde nell’indicare i nidi, i micronidi e le strutture socio-assistenziali per anziani e disabili come ambiti nei quali il personale è sottoposto a elevati gradi di stress. Lo stress correlato al lavoro – evidenzia il sovranista – può portare a una condizione patologica che predispone ad agire con comportamenti connotati da distacco emotivo e aggressività.
Per Facci, quindi, uno strumento di prevenzione efficace potrebbe essere l’installazione volontaria, da parte dei gestori, di sistemi di videosorveglianza all’interno di queste strutture socio-educative e socio-assistenziali, che potrebbero diventare anche un elemento qualitativo e di trasparenza della struttura idoneo a orientare la scelta dei diretti interessati o dei propri familiari.
(Luca Govoni)