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Lavoro. Torri-Taruffi-Prodi (Si-Misto): Garantire legalità agli appaltati di Zara in sciopero

A pochi giorni dal tavolo nazionale a Roma, i consiglieri portano la vertenza in Regione: “Sistema finalizzato solo a ridurre il costo del lavoro a danno dei lavoratori”

da sinistra Torri, Taruffi (Si) e Prodi (misto-Mdp)

La Regione faccia luce sullo sfruttamento dei lavoratori delle cooperative a cui Zara appalta logistica, pulizia e riallestimento dei suoi punti vendita emiliano-romagnoli. Lo chiedono Yuri Torri e Igor Taruffi di Sinistra Italia con Silvia Prodi del gruppo Misto, che, alla vigilia del tavolo nazionale convocato per il 22 marzo al ministero, hanno presentato un’interrogazione per sollecitare la giunta a garantire il rispetto del principio di legalità e salvaguardare l’economia regionale. “In Emilia Romagna è in corso una vertenza per restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori presenti negli appalti”, spiegano i consiglieri di sinistra. A Reggio Emilia 123 lavoratori delle cooperative in appalto nei magazzini di Zara continuano a portare avanti iniziative di sciopero, nell’ambito delle 60 ore proclamate dai sindacati a livello regionale. A Bologna i lavoratori delle 5 cooperative in appalto alla multinazionale sono in sciopero dall’inizio del mese di marzo e anche a Rimini e Riccione i lavoratori della logistica hanno scioperato lamentando buste paga irregolari e arretrati non versati da parte delle coop appaltatrici.

“L’agitazione indetta dalla Filcams Cgil e dalla Filt Cgil- rimarcano i consiglieri Si e misto- nasce a fronte di gravi irregolarità evidenziate dai lavoratori. Secondo quanto riportato dai sindacati, nei cedolini mancano totalmente il pagamento delle ore di straordinario e il pagamento di alcune ore di lavoro, vengono liquidate mese per mese le ferie non godute, pratica vietata dalla legge, e in tanti casi manca la consegna fisica del cedolino paga. Accanto a casi di evasione contributiva con l’uso improprio della voce trasferta Italia”.

Spesso le ragioni sociali delle cooperative variano, ma la sede legale il più delle volte coincide e l’indirizzo è quello dello stesso civico milanese (via Tunisia 42, Milano). “Un vero e proprio sistema finalizzato alla riduzione del costo del lavoro a danno dei lavoratori”, secondo Torri, Prodi e Taruffi. “Il perverso meccanismo di appalti a cooperative, il più delle volte create ad hoc per le aziende, è spesso volto ad aggirare le tutele e i diritti dei lavoratori, con scorrette interpretazioni e applicazioni contrattuali, favorendo una strategia economica che punta al ribasso del costo del lavoro e di conseguenza penalizzando in modo rilevante le condizioni lavorative dei dipendenti”. Per non parlare della scorretta applicazione del contratto nazionale di lavoro: “Inaccettabile, sono evidenti lesioni dei diritti dei lavoratori”. Per questo, nell’interrogazione presentata in Regione, i consiglieri di sinistra chiedono alla giunta di “fare luce sull’intera vicenda e garantire il rispetto del principio di legalità, la tutela dei lavoratori e la salvaguardia dell’economia regionale”.

(Giulia Paltrinieri)

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