Via libera al regolamento per l’assegnazione in concessione delle aree di proprietà del demanio della Regione gestite da Fer (Ferrovie Emilia-Romagna). In commissione Territorio, ambiente e mobilità, i gruppi Partito democratico, Misto e Sinistra italiana hanno votato a favore, mentre Movimento 5 stelle, Misto-Mns e Lega Nord si sono astenuti.
Il regolamento disciplina l’uso di alcuni beni e proprietà della Società che gestisce le ferrovie regionali non più dedicati all’esercizio ferroviario. L’obiettivo è quello di riassegnare questi immobili – spesso in via di dismissione, come specifica il tecnico del Servizio Trasporto pubblico e mobilità della giunta regionale – per valorizzarli e riqualificarli. Il regolamento stabilisce che la subconcessione degli immobili garantirebbe alla Regione non un’entrata diretta ma un risparmio di Fer, società partecipata dall’Ente, sui costi di manutenzione straordinaria della rete ferroviaria.
“Sono già stati dati in concessione 175 beni per un risparmio di un milione e mezzo di spese in gestione ferroviaria” spiega il tecnico della giunta. Si tratta di aree diverse fra loro, dalle piccole stazioni dismesse, ai caselli non più utilizzati fino a ruderi che avrebbero bisogno di importanti interventi. “L’obiettivo è quello di riqualificare il territorio e i costi più alti sono quelli in termini di investimento ed esercizio” precisa il tecnico.
“Ci sono molti immobili che non vengono utilizzati in luoghi critici come le stazioni e già alcune realtà locali si sono mosse con interessanti progetti di riqualificazione,” commenta una consigliera del Partito democratico. “Il mio appello è che la Regione diventi soggetto attivo per agevolare il più possibile il rapporto tra enti e ferrovie, che non è sempre semplice”. La consigliera porta alcuni esempi di realtà che potrebbero nascere in questi luoghi: dai centri di aggregazione giovanile alle degustazioni, “servizi che possono rappresentare un valore aggiunto per le nostre città”. E aggiunge: “Un’operazione che avrebbe anche un grande valore simbolico. La sicurezza non la si fa solo con le telecamere ma andando a vivere i luoghi in maniera diversa”.
(Francesca Mezzadri)