“Nel 2018 oltre 700 cittadini si sono rivolti al Difensore civico e sono state portate a termine 385 istanze, con un risparmio per i cittadini di oltre 75mila euro”.
Il Difensore civico regionale, Carlotta Marù, ha presenziato in mattinata al convegno “Quali orizzonti per la difesa civica?”, nella sede bolognese della facoltà di Giurisprudenza.
Marù ha poi spiegato che “oltre quaranta enti locali (compresa la Città metropolitana di Bologna) già oggi collaborano attivamente tramite convenzione con la difesa civica regionale; inoltre, è stato formalizzato un accordo con l’Inps regionale e con Seta (azienda del trasporto pubblico di Piacenza, Reggio Emilia e Modena), mentre è in previsione una prossima collaborazione con le principali associazioni di tutela delle persone con disabilità. In programma anche l’attivazione di un progetto itinerante per portare l’ufficio della difesa civica direttamente nei comuni della regione”.
L’incontro è stato aperto da Michele Caianiello, direttore del Dipartimento di scienze giuridiche. Sono poi intervenuti i docenti Claudia Tubertini, che ha fatto un quadro d’insieme della difesa civica in Italia, e Nicola Posteraro, che ha presentato la ricerca “Quali orizzonti per la difesa civica? Profili organizzativi e funzionali di un istituto in costante evoluzione”, oltre al segretario generale del Tribunale amministrativo regionale (Tar) Emilia-Romagna Caterina Grechi, che ha approfondito il tema dell’accesso civico.
Il compito della difesa civica, come spiegato anche all’incontro bolognese, è quello di proteggere i diritti dei cittadini nei confronti di un’amministrazione pubblica, un ente o un soggetto, anche privato, che svolge una funzione pubblica o di pubblico interesse: il difensore civico, quindi, svolge un’attività a garanzia dell’efficienza e della trasparenza, garantendo, attraverso il suo intervento, la risoluzione delle controversie tra cittadino e pubblica amministrazione.
(Cristian Casali)