Il progetto di legge sulla modifica delle norme per la tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico a firma Lega nord approda in commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità e apre una nuova crepa tra maggioranza e opposizione. “Abbiamo chiesto incontri al Partito democratico per trovare un accordo sulla legge- sottolineano dal Carroccio- ma questa richiesta è stata ignorata”. La replica dem non si fa attendere ed evidenzia come “ci sia stata una udienza conoscitiva con molte posizioni contrarie a questa legge, ci stupisce che il relatore di maggioranza vada avanti”. E proprio dal Pd è arrivato un emendamento che sia il Carroccio che il Movimento Cinque Stelle ritengono “riscriva tutta la legge”. Questo perché vi si chiede che “l’associazione che ha in gestione l’area garantisca la vigilanza ittica” ma soprattutto che “la giunta, su richiesta dei Comuni, possa istituire aree di pesca sportiva e ricreativa regolamentata, che non coprano però una percentuale superiore del 40%”. Percentuale che non trova d’accordo la Lega nord (“Il Po attraversa diversi comuni e territori, come si fa a prevedere il 40%?”).
Sulla legge è intervenuta anche Sinistra italiana, sottolineando che “tutto quello che è stato fatto finora merita rispetto e il passaggio dell’udienza conoscitiva è stato importante perché ci ha consegnato una situazione ampiamente divisa”.
Un emendamento arriva anche dal M5s, che chiede che venga inserita una clausola valutativa a partire dal secondo anno dall’entrata in vigore della legge. Emendamento che ha ottenuto il voto favorevole, oltre che dei pentastellati, anche di Pd e Si, mentre la Lega nord si è astenuta. L’emendamento dem ha avuto il via libera, invece, solo della maggioranza. Infine, l’emendamento del Carroccio che riscrive l’articolo 2 del pdl, sostenendo che “il progetto di legge non comporta nuovi o maggiori oneri sul bilancio, né variazioni in aumento per le entrate” ha avuto l’ok di Lega nord, Pd, M5s e l’astensione di Sinistra italiana.
(Margherita Giacchi)