Approvato in Commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità con il sì del Partito democratico e l’astensione di Lega Nord, Movimento 5 stelle, Sinistra italiana e Misto-Mns la delibera di accreditamento dei nidi d’infanzia. “Con questo provvedimento, la Giunta completa la legge regionale 19 del 2016 sui servizi educativi per la prima infanzia, insieme alla direttiva 2017 sul sistema integrato di educazione e di istruzione dei bambini dagli 0 ai 6 anni” spiega in Commissione un tecnico della Regione.
L’accreditamento del servizio, chiarisce la Giunta, deve essere “basato su un percorso di valutazione della qualità” ovvero prevedere “che i servizi pubblici e privati, oltre a possedere i requisiti per l’autorizzazione al funzionamento, dispongano di un progetto pedagogico con le finalità e la programmazione delle attività educative, garantiscano la massima trasparenza e partecipazione delle famiglie, dispongano della figura del ‘coordinatore pedagogico’ e adottino strumenti di autovalutazione del servizio nonché un adeguato numero di ore di formazione”. Per quanto riguarda la qualifica del coordinatore pedagogico, la Regione chiede anche di salvaguardare, in armonia con il quadro normativo nazionale, chi è già in servizio e possiede i titoli di studio previsti dalla legge regionale precedente. La delibera, viene precisato in conclusione, “riguarda solo i nidi di infanzia”, e prevede anche di “istituire un tavolo di confronto con le rappresentanze dei gestori pubblici e privati dell’Emilia-Romagna, al quale possono essere invitate anche le associazioni di rappresentanza, per discutere sull’efficacia delle politiche attuate”.
“Il tavolo di monitoraggio sarà un punto di partenza che dovrà guidarci in futuro” è il commento di una consigliera del Partito democratico che evidenzia il lungo lavoro svolto per arrivare al provvedimento. La dem sottolinea anche l’importanza del ruolo dei coordinatori pedagogici nei distretti. “Credo sia necessario” spiega “un potenziamento del ruolo e delle risorse umane nei coordinamenti territoriali”. Per la consigliera è importante porre attenzione anche sul tema dello “stress da lavoro correlato”.
Sul punto interviene anche una consigliera del Movimento 5 stelle: “fra i vari motivi che possono portare a un eccesso di stress gli educatori, vi sono anche le condizioni contrattuali economiche applicate a determinati lavoratori, soprattutto a quelli del settore cooperativo. Chiediamo quindi che nelle voci di base dei bandi di gara possa rientrare anche una valutazione dei contratti, spesso esternalizzati, applicati a lavoratori di questo tipo”. La consigliera riporta anche l’esempio in Bassa Romagna di alcune educatrici che avrebbero vinto un bando pubblico ma che si sono trovate a lavorare per cooperative con condizioni di lavoro peggiori.
“Sarebbe opportuno modificare la legge nazionale che permette di sottopagare i lavoratori delle cooperative” aggiunge un consigliere del Partito democratico che lancia la proposta al M5s di chiedere insieme al governo “che questa disparità venga eliminata”. Ma il M5s ribatte che “il governo ci sta già lavorando” e che gli stessi pentastellati ne stanno discutendo “da oltre 4 anni”.
La Giunta risponde, invece, sottolineando che, sulle condizioni contrattuali, la Regione non riesce a intervenire, ma che lo stress da lavoro correlato rientra fra i temi della clausola di valutazione che verrà fatta su 81 nidi della regione.
Bando per contributi pro adolescenti. Sì in Commissione anche al bando del 2019 sui contributi a favore di interventi rivolti a preadolescenti e adolescenti. Beneficiari potranno essere soggetti privati senza scopo di lucro come le associazioni di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali, gli oratori e le diocesi. “Si tratta in sostanza” spiega il tecnico della giunta “di progetti socio-educativi per il tempo libero, per favorire la cittadinanza attiva e per sostenere il benessere e la responsabilizzazione dei ragazzi; per questo- aggiunge- è importante che venga approvato prima dell’estate, al fine di consentire l’avvio delle iniziative all’apertura delle scuole”. I progetti sono divisi tra quelli a valenza regionale, che verranno valutati dalla Regione, e quelli a valenza comunale, che saranno valutati dai singoli distretti. Il budget è quello “storico” di 600mila euro, suddivisi in 150mila per i progetti regionali e 450mila euro per quelli di rilevanza territoriale.
(Francesca Mezzadri)