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Lavoro Piacenza. Pd: aziende appaltatrici di Poste italiane non rispettano i diritti dei lavoratori

“La Regione intervenga sulla società di trasporto posta per garantire il regolare svolgimento del servizio di recapito della corrispondenza, assicurandosi che gli appalti siano affidati a ditte che rispettano la legalità”

Il servizio di trasporto di Poste italiane, in particolare nel piacentino, che da decenni passa di appalto in appalto e da una ditta ad un’altra, e le condizioni dei suoi lavoratori sono al centro di una risoluzione dei consiglieri del Partito democratico. I proponenti chiedono “quali siano i criteri e i parametri che determinano l’assegnazione degli appalti postali, e di quello piacentino in particolare, per constatarne la sostenibilità economica e verificare l’adeguatezza dei soggetti appaltatori”.

Già nel 2017 e nel 2018 – scrivono i dem – i lavoratori che avevano denunciato le due aziende appaltatrici Pi.ga e Lio lamentavano il mancato o ritardato pagamento degli stipendi, il mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e scarsa chiarezza riguardo alle condizioni contrattali. “I comportamenti allora denunciati hanno continuato a protrarsi sino ad oggi, anzi se possibile sono peggiorati”, scrivono i consiglieri che riportano come esempio la “mancanza del contratto di lavoro, diversi mesi senza stipendio e senza buste paga, episodi di mancato pagamento del carburante e dei fornitori, irreperibilità del titolare, nessuna risposta da parte di Poste italiane”.

Inoltre, nel corso del 2018 “sarebbero emerse alcune irregolarità anche nella gestione della seconda società cui è affidato l’appalto postale per la provincia di Piacenza, la Express Speedy, che risulterebbe la vera affidataria dell’appalto per cui Lio sarebbe in sub-appalto”. Una situazione definita dai dem “ai limiti della legalità”, della quale “Poste italiane risulta almeno in parte responsabile”.

I consiglieri chiedono quindi all’esecutivo regionale di intervenire su Poste italiane affinché siano garantiti il rispetto dei diritti dei lavoratori e il regolare svolgimento del servizio di recapito della corrispondenza postale, assicurandosi che vengano affidati gli appalti a ditte in grado di rispettare la legalità. Altra richiesta, quella di “avviare un confronto con Poste, Ministero, Ispettorato del lavoro, sindacati e altri soggetti coinvolti per affrontare le anomalie segnalate nell’affidamento degli appalti postali e sulle conseguenze che hanno sui lavoratori e sull’intera comunità”.

(Francesca Mezzadri)

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