Un’imposta regionale per disincentivare le emissioni sonore degli aerei e limitare il disagio ai residenti. L’Iresa in Emilia-Romagna farà parte del nuovo progetto di legge di iniziativa della giunta presentato oggi in commissione Bilancio, affari generali ed istituzionali dai relatori Giuseppe Paruolo (Partito democratico) e Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) che andrà a sostituire la legge regionale 15 del 2012.
L’imposta era stata inserita in un emendamento condiviso da Pd e M5s, ma, in un secondo momento dopo alcune modifiche legislative intervenute all’interno del quadro nazionale, la Giunta ha deciso la trasposizione in un pdl che definisce in “0,50 euro il valore massimo di tassazione prevedendo anche che l’imposta possa essere rimodulata tenendo conto della distinzione tra voli diurni e notturni”. Importante aggiungere che verranno tassati unicamente gli aeroporti con almeno 10 mila movimenti annui. In pratica, specifica Paruolo, “oggi in Emilia-Romagna l’unico aeroporto che supera questa soglia è il Marconi di Bologna dove verrà applicata la tassa, ma la norma conserva carattere di generalità”.
“Stiamo studiando un ulteriore provvedimento per differenziare la tassa rispetto al lato della pista che viene usato per decolli ed atterraggi”, aggiunge il democratico, in riferimento sempre allo stesso Marconi di Bologna. “Qui i decolli più impattanti sono quelli fatti verso la città, mentre lo sono in misura minore quelli verso la zona industriale che però sono anche meno frequenti. L’obiettivo è dunque quello di incentivare i piloti ad utilizzare il lato verso Bargellino con l’offerta di una tassa più bassa (o nessuna)”. Paruolo aggiunge inoltre che la somma ricavata dall’Iresa servirà ad adottare “provvedimenti volti a mitigare il rumore nelle zone più colpite”. Per quanto riguarda la tempistica, l’articolato del pdl verrà discusso nelle prossime settimane perché entri in vigore entro il 1 gennaio 2020.
“Una legge fortemente voluta dal Movimento 5 stelle che ha lavorato con la maggioranza. Non ho critiche sul merito, ma sul metodo”, è il commento di Silvia Piccinini diretto all’assessore Raffaele Donini “che non si è presentato in commissione pur avendo proposto il pdl”. “Era un percorso partito dal M5s e condiviso con i residenti di Bologna, ma non c’è stata vera collaborazione con la giunta”, dichiara la consigliera che chiede alcuni chiarimenti tecnici come ad esempio se sia “legittimo inserire come criterio quello dei 10 mila voli annui”. A rispondere è Paruolo. “E’ stata fissata quella soglia per esentare dal carico amministrativo gli aeroporti più piccoli. Il rischio era quello di farli pagare di più di quanto riscuotessero”.
Anche Massimiliano Pompignoli (Lega Nord), presidente della commissione, interviene e chiede se ci sia una differenza tra voli notturni e diurni, quanto possa influire il peso dell’aeromobile e, infine, una stima sull’incasso derivante dall’Iresa.
“Di notte a Bologna solo il 5 per cento dei decolli avviene verso la città, il resto sulla zona industriale”, specifica Paruolo, “invece di giorno questo non succede, forse per volumi di traffico. Per questo vorremmo disincentivare, fatte salve le esigenze di sicurezza, questa pratica”. Il consigliere specifica poi che esiste una vera e propria classificazione degli aeromobili che tiene conto della loro rumorosità. Infine, per quanto riguarda la tassa “si prevede su tutti i movimenti un gettito inferiore ai 2 milioni di euro all’anno, che però si potrebbe abbattere se venisse introdotta anche l’esenzione dei decolli verso il lato giusto della pista. A quel punto – aggiunge – avremmo risolto del tutto il problema del rumore”.
(Francesca Mezzadri)