Scuola giovani e cultura

Scuola. Ok in commissione a programmazione triennale su diritto allo studio, offerta scolastica e università

La programmazione triennale 2019/2022 in materia di diritto allo studio, offerta di istruzione e rete scolastica, interventi per il diritto allo studio universitario e l’alta formazione è stata approvata in commissione Cultura. Sì di Pd, Si e Prodi (Misto), astenuto M5s

Una popolazione scolastica in grande crescita, con un incremento del 36,6% del numero di studenti in meno di 20 anni (+7,6% negli ultimi dieci): numeri che portano l’Emilia-Romagna in testa alla classifica italiana per aumento progressivo del numero degli alunni a livello regionale. Sempre più studenti universitari, quasi 15 mila in più (siamo al quarto posto per attrattività degli atenei), con la sfida di rispondere all’emergenza abitativa e alla richiesta sempre crescente di residenze e posti letto. Un mondo produttivo che cambia e che chiede al sistema scolastico-formativo di stare al passo con i tempi, di modellare la propria offerta alle professionalità del futuro, di sostenere i ragazzi con borse di studio (sono coperte il 100% delle famiglie idonee) e di guidarli con progetti di orientamento per portarli a completare il percorso di studi e, soprattutto, inserirsi nel mondo del lavoro. È questo lo scenario in cui si inserisce la programmazione triennale 2019-2022 in materia di diritto allo studio, offerta di istruzione e rete scolastica, interventi per il diritto allo studio universitario e l’alta formazione, che ha avuto il via libera della Commissione Cultura, formazione, scuola, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo. Gli indirizzi regionali per i prossimi tre anni scolastici hanno trovato il voto favorevole di Pd, Si e Silvia Prodi (Misto) nonché l’astensione del M5s.

Diritto allo studio. Intervenire direttamente a supporto dei giovani nel diritto allo studio, mantenere le borse assegnate per condizione economica e merito, semplificare e informatizzare le procedure tramite Ergo. Sono questi gli obiettivi della Regione, che punta a ridurre ulteriormente il tasso di abbandono scolastico (in Emilia-Romagna oscilla intorno al 9,9-11%). “Cosa significa in Emilia-Romagna diritto allo studio? Politica integrata e benefici alle famiglie per libri di testo e trasporto scolastico. Vogliamo innalzare il livello d’istruzione delle persone e offrire loro un percorso lavorativo di qualità”, ha spiegato la Giunta. Gli indirizzi regionali vedono la volontà di dare uniformità a livello regionale circa i benefici (requisiti ed entità) nonché parità di trattamento e universalità nell’accesso. Si cercherà di garantire, come avviene oggi, a tutti gli idonei l’accesso ai contributi e di ampliare la platea dei beneficiari. Una particolare attenzione sarà riservata alle famiglie con bambini disabili.

Offerta istruzione e rete scolastica territoriale. La popolazione scolastica è in aumento (si parla di +36,3% con un aumento di oltre 146 mila alunni dal 2000 al 2019) e l’Emilia-Romagna è la regione che cresce di più in Italia. “Dobbiamo mantenere l’opportunità di scelta per i ragazzi, ma anche lavorare sull’orientamento per garantire successo formativo e nel lavoro”, ha spiegato la Giunta, che ha sottolineato l’importanza del progetto sull’orientamento avviato a livello territoriale, in particolare tra scuola media e scuola superiore (dove il tasso di insuccesso scolastico rischia di essere più alto). È stato evidenziato anche un sostanziale equilibrio tra licei e istituti tecnici per numero di studenti iscritti (43,3% ai licei, 34,5% ai tecnici, 22,2% ai professionali). Gli indirizzi di programmazione prevedono di continuare il dialogo con i territori per uniformare il sistema, modellare l’offerta in modo che sia attrattiva e coerente con le opportunità occupazionali e le personalità richieste dalle imprese, integrare nuovi saperi (come sta avvenendo, ad esempio, con i licei musicali e coreutici) nonché riordinare la formazione e l’istruzione professionale a livello regionale in base al nuovo quadro normativo.

Università e alta formazione. Crescono gli studenti universitari (da 149 mila a 164 mila tra il 2016 e il 2018, più della metà viene da fuori regione) e aumenta il livello dell’istruzione terziaria nelle persone con 30-34 anni, che si attesta al 34,4% (sopra alla media italiana del 26-27%, ma ancora molto sotto a quella europea del 40%). In questo contesto, gli obiettivi che la Regione si era data erano quelli di aprirsi a livello internazionale, valorizzare le residenze universitarie, semplificare i procedimenti e migliorare i servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro. Notevole il dato sulla copertura delle borse di studio: il 100% rispetto al numero degli idonei. “Al momento la Regione è al lavoro con Ergo per aumentare posti letto (la disponibilità attuale è di 3.491 posti letto) e di sostenere l’edilizia universitaria attraverso azioni condivise con università ed enti locali per contrastare l’emergenza abitativa e il caro affitti”.

Sulla programmazione triennale soddisfazione della maggioranza. Francesca Marchetti (Pd) ha sottolineato soprattutto l’importanza dei progetti di orientamento e del contrasto al caro affitti: “è fondamentale che la Regione continui a investire sulla scuola e sul diritto allo studio come strumento di equità”. Ha chiesto poi delucidazioni riguardo la riorganizzazione delle scuole di montagna. “Stiamo lavorando a una bozza di testo- ha risposto la Giunta- che ci permetterebbe di mantenere tutti i presidi in Emilia-Romagna”.

“Le scelte dei ragazzi sono determinate dall’offerta scolastica e dalla credibilità degli istituti” ha evidenziato Giuseppe Boschini (Pd), lanciando una provocazione: “Da un giorno all’altro non si può cambiare radicalmente l’offerta scolastica, sono tempi straordinari in termini di mutamenti produttivi e competitività, possiamo permetterci prudenza organizzativa?”

Silvia Prodi (Misto) ha trovato interessanti i dati sugli alunni stranieri: “l’incidenza è variabile, come mai?”. La Giunta ha risposto che è molto diversa a seconda dei territori, in base a un mix di differenti fattori demografici.

(Giulia Paltrinieri)

Scuola giovani e cultura