Le procedure di selezione proposte nel Piano dei fabbisogni del personale 2019-2021 dalla Direzione Generale “Risorse, Europa, Innovazione” sono al centro di un’interrogazione di Andrea Galli (Forza Italia). Il consigliere fa riferimento sia alle previsioni relative al personale del comparto, sia al personale di qualifica dirigenziale, ivi incluse le previsioni relative all’attribuzione degli incarichi dirigenziali di direttore generale e di direttore di agenzia.
Galli nell’atto segnala alla Giunta alcuni casi di “legalità violata”, non rispettosi, nello specifico, del decreto legislativo 165/2001 che regola le norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e chiede “l’immediato ripristino della legge dello Stato”. Ad esempio, nel Piano dei fabbisogni, secondo Galli, verrebbe prevista “una sola riserva di posti nei limiti del 50 per cento per ciascun concorso pubblico da indire per i profili delle categorie C e D” e all’interno del testo, sarebbe stato “eliminato qualsiasi riferimento a illegittimi ‘concorsi interni’ o ‘progressioni verticali’, cancellando così ogni previsione di indebita esenzione dalla preselezione informatica”.
Il consigliere ricorda anche che il decreto legislativo 165/2001 (e la “spesso disattesa delibera regionale 22/2012 che favorisce la mobilità interna dei dirigenti”) prevederebbero “l’obbligo di previa verifica delle professionalità interne per l’attribuzione di tutti gli incarichi dirigenziali, ivi compresi quelli di direttore generale e di direttore di agenzia”, al contrario il Piano sembrerebbe seguire “le incostituzionali e illegittime norme contenute negli articoli 18 e 43 della legge regionale 43/2001, ovvero il Testo unico in materia di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna”.
Quindi Galli chiede alla giunta “se ha intenzione di “farsi promotrice di un’iniziativa legislativa volta ad apportare con la massima urgenza i dovuti correttivi allo stesso Testo unico (lr 43/2001) relativamente ai vizi di legittimità segnalati, riportandone le norme entro i parametri previsti dalla Costituzione e ben delineati dalle richiamate pronunce della Consulta, e riconducendone gli articoli 18 e 43 secondo quanto previsto dal decreto legislativo 165/2001”.
(Francesca Mezzadri)