COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Minori Modena. Vicenda “Veleno”, Sensoli (M5s): Regione fornisca dati su lavoro assistenti sociali negli affidi

L’interpellanza del Movimento 5 stelle torna sulla vicenda giudiziaria raccontata dall’inchiesta giornalistica di Trincia e Rafanelli e rilancia: “Potenziare servizi sociali con personale preparato”

Il Movimento 5 stelle porta in Regione il caso “Veleno”: la complessa vicenda giudiziaria sui “diavoli” della Bassa modenese, iniziata tra il 1997 e il 1998, che vide 16 bambini sottratti alle rispettive famiglie su indicazione dei servizi sociali per sospetti di pedofilia e riti satanici tra Massa Finalese e Mirandola. Bambini che non sono mai più stati restituiti ai genitori, anche quando questi sono stati successivamente prosciolti da ogni accusa. Un’interpellanza di Raffaella Sensoli riporta oggi l’attenzione su quegli avvenimenti, a seguito dell’inchiesta giornalistica “Veleno” di Alessia Rafanelli e Pablo Trincia, e chiede alla Giunta di fare chiarezza mettendo a disposizione informazioni e dati sul lavoro dei servizi sociali nell’affido dei minori dal 1997 a oggi e dei “falsi positivi” accertati.

“L’inchiesta giornalistica- spiega la consigliera- sembra mossa dall’intento di dimostrare l’inconsistenza delle accuse, secondo cui i bambini sarebbero stati vittime di abusi sessuali da parte di una rete satanica di pedofili, nonostante le indagini non abbiano riscontrato prove di alcun genere”. Dall’inchiesta – si legge nell’interpellanza – emergerebbe come le dichiarazioni rese dai minori non fossero in realtà supportate da alcuna prova e come le stesse testimonianze dei bambini fossero in qualche modo influenzate dagli interrogatori ‘suggestivi’ degli stessi assistenti sociali. “Sono sorti numerosi dubbi in merito all’utilizzo delle risorse economiche inerenti agli interventi utili alla cura e custodia dei bambini”, spiega la pentastellata.

“Quanto descritto esprime un fenomeno che non si esaurisce ai solo caso descritto nell’inchiesta Veleno- rimarca l’esponente 5 stelle- e, a prescindere dalla sua portata, è fondamentale che esso venga eradicato, perché le istituzioni pubbliche preposte, tra le quali enti strumentali della Regione (Ausl), dovrebbero farsi garanti del benessere dei minori e delle famiglie e dovrebbero contrastare in ogni forma comportamenti illeciti, soprattutto da parte di propri organi o funzionari pubblici”.

Per questo Raffaella Sensoli chiede all’esecutivo regionale anche “se non ritenga opportuno potenziare i servizi sociali con personale stabile e ben formato, evitando esternalizzazioni passibili di generare, intorno al fenomeno degli affidi, interessi economici eccedenti il fine supremo del benessere dei bambini”.

(Giulia Paltrinieri)

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