Parità, diritti e partecipazione

Donne svantaggiate nel lavoro e nel risparmio, Sabattini e altri otto dem: investire nella loro formazione finanziaria

“Coinvolgere università e sindacati in progetti contro la ‘segregazione’ economica”

In Italia le donne guadagnano in media il 23% in meno degli uomini e partecipano alla vita economica del Paese meno dei propri compagni o mariti. Molte non sono autonome nella gestione del denaro o del risparmio e spesso non hanno nemmeno un proprio conto corrente. Lo denuncia una risoluzione presentata da otto consiglieri del Partito democratico (il primo firmatario è Luca Sabattini), che impegna la giunta a sostenere progetti formativi o bandi rivolti alle donne in materia economico-finanziaria e gestione del risparmio, coinvolgendo anche università, associazioni e sindacati e rispondendo a obiettivi di pari opportunità o parità di genere. “Le donne continuano ad essere svantaggiate rispetto agli uomini nel mondo del lavoro, nella partecipazione al potere economico, nell’autonomia economico-finanziaria”, sottolineano i consiglieri dem. “Restano peraltro diffusi nelle famiglie e in tutte le organizzazioni sociali, nonché tra le stesse donne, persistenti stereotipi di ruolo e culturali che determinano scelte scolastiche e formative orientate a settori di welfare, impiego pubblico e terziario non qualificato, corroborate dall’altrettanto diffusa percezione, quasi sempre rispondente a realtà, di un sistema di tutela delle lavoratrici madri e caregiver insufficiente rispetto alle esigenze di conciliazione”.

Una situazione con gravi conseguenze negative, secondo i consiglieri Pd- che ridurrebbe il potenziale economico complessivo del Paese, aggraverebbe le condizioni di povertà femminile da sanare con misure assistenzialistiche, renderebbe molte donne non autonome ma succubi del potere altrui, sia esso finanziario tout court o del partner nel nucleo familiare, esponendole dunque più degli uomini a raggiri e truffe, a discriminazioni e violenze di genere domestiche senza via di uscita. Per questo l’atto di indirizzo chiede alla Regione di “sostenere percorsi di autonomia e promuovere progettualità educative, formative, professionalizzanti, mirate alla conoscenza e acquisizione di competenze da parte delle giovani e delle donne di ogni età in materia economico-finanziaria e gestione del risparmio, e a valutare di promuovere formazione interna per tali finalità”; domanda alla giunta di “avvalersi, in questo ambito di promozione della parità di genere e per una sensibilizzazione al tema, di collaborazioni con istituti educativi e formativi, università, associazioni rappresentative del settore finanziario quale Anasf, categorie professionali e sindacali” e di “promuovere tali iniziative nell’ambito di bandi e altri canali di valorizzazione, rispondenti agli obiettivi di parità e pari opportunità tra donne e uomini nella conoscenza, competenza, partecipazione economico-finanziaria allo sviluppo”.

La risoluzione è a firma di: Luca Sabattini, Roberta Mori, Stefano Caliandro, Francesca Marchetti, Gianni Bessi, Nadia Rossi, Roberto Poli e Massimo Iotti.

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