Il futuro di BolognaFiere al centro di un’interrogazione di Daniele Marchetti della Lega nord in Regione, che chiede di sapere quali siano i progetti per il polo fieristico bolognese dopo la scampato fallimento della società, anche alla luce dello “spostamento degli asset strategici che puntano sempre più verso altri territori”. Lo scorso 8 giugno alcune sigle sindacali, insieme al consiglio dell’azienda, hanno sottoscritto un’ipotesi di accordo con BolognaFiere e, dopo anni di trattativa, si chiude la fase difficile che aveva preso l’avvio con la mobilitazione dei lavoratori contro la procedura di licenziamento collettivo del giugno 2016, che prevedeva l’espulsione di 123 lavoratori part-time. “Il ‘buco’ della precedente amministrazione- sottolinea il consigliere Ln- è stato sanato dal Comune di Bologna con diversi milioni di euro pubblici arrivati grazie alla vendita di quote ad altre partecipate. Il territorio bolognese, la sua città e la regione rischiano però di vedersi portar via eventi, fiere e iniziative per un progressivo spostamento verso l’estero delle società legate agli eventi fieristici.” Il cavallo di battaglia del direttore generale, riporta Marchetti, resterebbe la piattaforma Cosmoprof, che da sola vale 42 milioni di business estero, mentre per non trascurare il mercato interno si starebbe lavorando a Bologna per realizzare il piano di investimenti da 138 milioni di euro e arrivare a 140mila mq di superficie netta espositiva entro il 2024.
(Giulia Paltrinieri)