Venerdì 28 ottobre seimila studenti di 72 scuole dell’Emilia-Romagna si collegheranno online per l’incontro “Il trentennale delle stragi mafiose. Come praticare nel quotidiano i principi ereditati dalle figure esemplari che persero la vita nel 1992”, organizzato dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, nell’ambito del progetto conCittadini con l’associazione antimafia Cortocircuito.
Relatrice dell’incontro, la professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, Presidente della Fondazione Falcone e autrice del libro “L’eredità di un giudice. Trent’anni in nome di mio fratello Giovanni” che spiega agli studenti “come praticare nel quotidiano i principi ereditati dalle figure esemplari che persero la vita nel 1992”. Interviene la consigliera Francesca Marchetti, presidente della Commissione Cultura, Scuola dell’Assemblea legislativa. L’incontro è moderato da Elia Minari, giurista e scrittore, fondatore dell’Associazione antimafia Cortocircuito, sotto scorta dal 25 ottobre dopo le dichiarazioni di un detenuto che fanno temere per la sua incolumità. “Minari è stato, ed è, protagonista di un lungo percorso a favore della legalità contro le mafie – ha detto la presidente Emma Petitti, a nome di tutta l’Assemblea legislativa – una delle cifre dell’impegno politico e istituzionale dell’Emilia-Romagna. La cultura mafiosa vuole isolare le persone e creare il vuoto attorno a loro per intimidirle. Noi contrastiamo questa violenza con la solidarietà: Elia non sei solo”.
Lo scopo dell’incontro è trasmettere, anche grazie ad immagini e filmati dell’epoca, la memoria delle stragi del 1992 nelle quali persero la vita i magistrati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli uomini delle loro scorte. Al centro del seminario, il ruolo e la figura del giudice Falcone attraverso la testimonianza di Maria Falcone, che dal 1992 è impegnata a lavorare con i giovani e le scuole. Ciò nel solco di quanto affermato dal magistrato Antonino Caponnetto, già capo del pool antimafia di Palermo, secondo cui “la mafia teme la scuola più della giustizia, l’istruzione toglie l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa”.
Per saperne di più: Sito Cittadinanza Attiva dell’Assemblea – conCittadini