La concessione dell’invaso del Brugneto, nel piacentino, che include l’impegno a rilasciare defluire in alveo 2,5 milioni di metri cubi di acqua nel periodo che va daI 16 maggio al 15 settembre di ogni anno, ha scadenza nel 2024 per l’uso idropotabile, mentre per l’uso idroelettrico secondario la scadenza era prevista per il 2014.
A segnalarlo è il consigliere Tommaso Foti (Fdi) in una risoluzione all’Assemblea legislativa dove cita il disciplinare di concessione del 15 ottobre 1990, nel quale, “in ragione delle riconosciute ricadute della diga del Brugneto sull’andamento delle portate del fiume Trebbia, di cui il torrente Brugneto è affluente”, si prevedono condizioni di esercizio della diga “che tutelino i diritti pregressi delle utenze irrigue piacentine”.
Il consigliere ricorda che dal 1990 a oggi “la disponibilità della risorsa del bacino del Trebbia avrebbe subito modifiche che avrebbero causato criticità per l’irrigazione delle colture agricole della valle piacentina” e sottolinea che “la convenzione stipulata il 12 luglio 2013 tra la Regione Emilia-Romagna, la Regione Liguria e la società Mediterranea delle Acque spa, relativa al maggiore rilascio di acqua dall’invaso del Brugneto nel periodo estivo”, prevede che “per un triennio, dal 16 maggio al 15 settembre, sia possibile una maggiorazione del deflusso di acqua dall’invaso del Brugneto al fiume Trebbia per un volume sino a 1,5 milioni di metri cubi”.
Sulla base della richiesta “avanzata dalla nostra Regione- scrive Foti- la società Mediterranea delle Acque spa, incaricata dal Comune di Genova ad attuare il rilascio, dopo aver verificato la consistenza delle scorte idropotabili, può oggi provvedere a lasciar defluire il volume d’acqua di volta in volta compatibile con le reali eccedenze presenti nell’invaso”.
“Quindi,- aggiunge- la quantità d’acqua rilasciata in più non sarà per forza pari a 1,5 milioni di metri cubi, ma potrà arrivare sino a tale quantità, risultando anche di gran lunga inferiore o addirittura pari a zero qualora, alla richiesta di rilascio avanzata dalla Regione Emilia-Romagna, dovesse seguire il rifiuto da parte della società incaricata al rilascio, in quanto la convenzione concede a quest’ultima ogni decisione in merito”.
La risoluzione impegna quindi la Giunta regionale “a definire con la Regione Liguria i contenuti e le procedure per il rinnovo della concessione riferito all’uso idroelettrico a oggi scaduta” e a richiedere, in sede di eventuale rinnovo della convenzione stipulata il 12 luglio 2013, “che il rilascio supplementare di acqua, nel caso in cui sia formulato dalla Regione Emilia-Romagna, risulti pari a 1,5 milioni di metri cubi” e, in ogni caso, “che la decisione sul deflusso supplementare di acqua sia preceduta da una valutazione congiunta da parte della Regione Emilia-Romagna e della Società Mediterranea delle Acque spa e non solo lasciata alla discrezionalità di quest’ultima”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(ac)