“Al momento, non si dispone di alcun piano di dettaglio sull’operatività dell’aeroporto Ridolfi di Forlì, sul numero dei lavoratori da occupare e, men che meno, sulle possibili forme di integrazione dei traffici con lo scalo di Rimini, tema che ritengo fondamentale per le prospettive di sviluppo del sistema aeroportuale regionale”.
Lo afferma l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, rispondendo a una interrogazione a risposta immediata in Aula della consigliera Raffaella Sensoli (M5s), in cui si chiedeva quali ipotesi ci fossero sulla ripresa dell’attività dello scalo forlivese, alla luce degli incontri con la proprietà e della scadenza del 31 ottobre prossimo prevista per l’apertura dell’aeroporto. In sostanza, Sensoli voleva sapere quale fosse la tempistica per l’avvio dell’operatività e chiedeva chiarimenti sul piano di salvaguardia occupazionale per i lavoratori interessati dall’accordo del 26 maggio scorso, sulle forme di integrazione dei traffici con lo scalo riminese e sul ruolo del ‘Ridolfi’ nell’ambito delle strategie regionali per l’aeroportualità.
Durante l’incontro avvenuto il 18 settembre scorso, ha spiegato Donini, “a cui erano presenti, oltre al sottoscritto, il sindaco di Forlì e l’amministratore unico di Air Romagna, Robert Halcombe, quest’ultimo ha espresso l’impegno ad assolvere gli adempimenti necessari, relativi agli aspetti legali, commerciali e strutturali, per arrivare all’apertura dello scalo il 31 ottobre prossimo”.
Inoltre, Donini ha ricordato di non aver nascosto, insieme al sindaco di Forlì, la “preoccupazione per il protrarsi dell’iter” e di aver ribadito “l’estrema urgenza e la necessità di rispettare i tempi comunicati per l’assolvimento degli impegni con Enac”, con cui ci sarà un incontro il prossimo 15 ottobre, “e per l’effettiva ripartenza dell’aeroporto”.
L’assessore, infine, ha ribadito la visione espressa nel Piano regionale integrato dei trasporti vigente che “indica chiaramente la scelta di promuovere un sistema aeroportuale coordinato fra gli scali esistenti”.
Nella replica, Sensoli ha sollecitato Donini a insistere per avere risposte chiare: “I tempi brevi- a suo avviso- aumentano le preoccupazioni. In una situazione di fretta- ha aggiunto- c’è il rischio di creare situazioni critiche, mentre ci sarebbe la necessità di affrontare un tema così complesso, con ricadute non solo sul territorio forlivese, ma su tutta la Romagna, in modo analitico”.
(ac)