Parità, diritti e partecipazione

Coordinatrice nazionale commissioni Pari Opportunità Roberta Mori: “Tutelare le donne afghane”

“Piano di corridoi umanitari e di accoglienza in particolare per donne e bambine già oggetto di predazione”

“Finché le ragazze, le donne, le bambine nel mondo saranno esposte alla sopraffazione, umiliazione e violenza di uomini senza scrupoli e dignità, sarà responsabilità della Comunità internazionale impedire la violazione dei diritti umani che ruba il futuro dell’intera umanità. Nel caso dell’Afghanistan e per il ruolo che abbiamo avuto, la responsabilità dell’Occidente e dell’Europa ci richiama a non rassegnarci all’impotenza di fronte alle immagini e alle notizie drammatiche che ci giungono da Kabul. Dopo la mobilitazione del governo per far rientrare i connazionali e i collaboratori esposti ad altissimi rischi di ritorsione, è il tempo di fare la differenza per attivare tutti gli strumenti istituzionali, politici, diplomatici per un piano di corridoi umanitari e di accoglienza che limiti la crisi umanitaria in atto in particolare per donne e bambine già oggetto di predazione”. Così Roberta Mori, Coordinatrice nazionale delle commissioni Pari Opportunità di Regioni e Province Autonome.

“Verrà il tempo dell’analisi- prosegue la Coordinatrice nazionale-. Ora è il tempo dell’emergenza. Il tempo per fare la cosa giusta. Ci associamo, dunque, all’esortazione del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sull’Afghanistan di ‘proteggere i civili’, nonché all’impegno espresso dal presidente Draghi per il quale ‘ora occorre tutelare i diritti umani e in particolare quelli delle donne'”.

“Ci appelliamo- conclude Roberta Mori- affinché nulla resti intentato e offriamo l’impegno quotidiano profuso sui territori come rafforzamento di consapevolezza e determinazione per fare la differenza in questo tratto di storia”.

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