Imprese lavoro e turismo

FdI: “La Regione riferisca sulle misure attuate contro la cimice asiatica”

L’interrogazione sottolinea i danni dell’insetto che da dieci anni infesta i nostri territori “non più solo sulle pere, ma anche sul mais”

“Chiarire quali azioni si vogliano mettere in atto per prevenire eventuali futuri danni da cimice asiatica”.

A porre la domanda alla giunta regionale è Annalisa Arletti (FdI) con un’interrogazione a risposta orale in commissione firmata anche dal collega di gruppo Ferdinando Pulitanò.

Nell’atto ispettivo i consiglieri ricordano come la Halyomorpha halys (questo il nome scientifico della cimice asiatica) infesti i territori dell’Emilia-Romagna dal 2012 e che questo insetto “è dannoso per oltre 100 tipi di piante da frutteto con predilezione per le rosacee -melo, pero e pesco- e le colture erbacee -soia e mais- mentre negli ultimi tempi la cimice ha iniziato ad attaccare anche i vitigni con gravi conseguenze per la produzione vinicola”.

Nel rimarcare come “la cimice asiatica abbia proliferato sostanzialmente quasi indisturbata, fino a raggiungere una concentrazione ormai preoccupante che mette in pericolo una percentuale rilevante dei raccolti di frutta, in particolare pere, pesche e uva”, Arletti e Pulitanò sottolineano gli ingenti danni provocati al settore agricolo.

Nel fare propria la preoccupazione delle aziende agricole del territorio che proprio in questi giorni hanno iniziato la raccolta della pera Abate, i consiglieri riportano poi perdite stimate “superiori al 70% del raccolto in alcune aziende” e originano il proprio atto ispettivo.

Oltre al quesito principale, Annalisa Arletti e Ferdinando Pulitanò sollecitano specifiche azioni a sostegno della pericoltura e, più in generale chiedono “quali azioni si vogliono attuare per dare ristori agli agricoltori colpiti da cimice asiatica che hanno registrato ingenti danni”.

(Luca Boccaletti)

 

 

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