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Arletti (FdI): “Contrastare la diffusione della cimice asiatica”

L’assessore Alessio Mammi: stanziati 100 milioni di ristori e indennizzi

La Regione faccia fronte ai danni causati dalla cimice asiatica alla frutticoltura regionale, con particolare riferimento alle coltivazioni di pere.

A chiederlo è Annalisa Arletti (FdI) che sul tema ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche dal collega di gruppo Ferdinando Pulitanò.

“La cimice asiatica – spiega – è dannosa per oltre 100 tipi di piante da frutteto con predilezione per le rosacee -melo, pero e pesco- e le colture erbacee -soia e mais- mentre negli ultimi tempi la cimice ha iniziato ad attaccare anche i vitigni con gravi conseguenze per la produzione vinicola e in questi anni la cimice asiatica è proliferata sostanzialmente quasi indisturbata, fino a raggiungere una concentrazione ormai preoccupante che mette in pericolo una percentuale rilevante dei raccolti di frutta, in particolare pere, pesche e uva. Rilancio le preoccupazioni delle aziende agricole del territorio che proprio in questi giorni hanno iniziato la raccolta della pera Abate, i consiglieri riportano poi perdite stimate “superiori al 70% del raccolto in alcune aziende” e originano il proprio atto ispettivo.

La risposta è affidata all’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi per il quale “l’Emilia Romagna si trova nella stessa situazione di altre regioni circostanti come il Veneto. Solo nella nostra regione sono stati dati 10 milioni di ristori e indennizzi per gli agricoltori: nel 2025, dopo due di miglioramento, la situazione è tornata a peggiorare e per questo stiamo portando avanti ricerche, anche in collaborazione con gli Stati Uniti, per trovare soluzione”.

Parole alla luce delle quali Arletti ha ringraziato Mammi, ma ha ribadito come le criticità segnalare ci sono tutte.

(Luca Molinari)

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