Contrastare l’abbandono delle terre e delle produzioni agricole, mantenere e incrementare la produttività di terreni, fabbricati e aziende agricole, favorire il ricambio generazionale in agricoltura: sono questi gli obiettivi del progetto di legge del Partito Democratico, primo firmatario Luciana Serri, che si propone di istituire la Banca Regionale della Terra.
Il progetto di legge si compone di 8 articoli. È l’art. 2 a indicare compiutamente di cosa si tratta: “una banca dati informatica, completa e aggiornata, di tutti i terreni agricoli e a vocazione agricola, dei terreni agro-forestali, delle aziende agricole e dei fabbricati rurali, di proprietà pubblica o privata, idonei e disponibili per l’affitto e la concessione, o sottoposti a provvedimento di sequestro o confisca”. Vengono dettagliate le tipologie di beni inseribili nella “banca”: beni di proprietà pubblica e privata di cui i proprietari chiedano l’inserimento, terreni abbandonati o incolti ai sensi della legge 440/1978, beni sottoposti a provvedimento di sequestro o confisca. Il database informatico verrebbe realizzato integrando banche dati esistenti, il pdl identifica i soggetti attuatori e le modalità di fruizione e informazione sulla banca dati.
L’art. 3, come sta scritto nella relazione di accompagnamento, identifica le modalità di assegnazione di terreni, fabbricati e aziende agricole, “definendo i criteri di premialità e l’obbligatorietà della presentazione da parte dei richiedenti di un piano di sviluppo aziendale o di gestione forestale a seconda della tipologia di bene per cui si concorre”. Queste “premialità” riguardano l’età inferiore ai 40 anni del soggetto che fa richiesta, il possesso o l’acquisizione del titolo di imprenditore agricolo, la previsione nel piano aziendale di modelli di agricoltura biologica e sostenibile, la collaborazione con start up innovative d’ambito agricolo e agroalimentare insediate nel territorio regionale, l’iscrizione all’Albo regionale delle imprese forestali, progetti di agricoltura sociale.
Al fine di “favorire il superamento della frammentazione fondiaria, costituisce criterio di priorità l’essere proprietario e detentore di diritti reali su terreni o beni confinanti con il bene da assegnare, purché siano già adibiti ad attività agricola, agro-forestale o silvo-pastorale e purché sussista contemporaneamente almeno uno degli altri criteri di priorità”. Il piano di sviluppo aziendale o di gestione forestale, unitamente ai criteri di premialità concorrono a sostenere un ricambio in agricoltura in grado di rispondere agli obiettivi di qualità, innovazione e sostenibilità.
Una clausola valutativa (art. 7) dispone il controllo dell’Assemblea legislativa sull’attuazione di questa legge, prevedendo una relazione triennale alla commissione competente in cui si dia conto del funzionamento e dell’operatività della Banca della Terra, della consistenza qualitativa e quantitativa del patrimonio agricolo inserito, nonché di quello assegnato, delle caratteristiche degli assegnatari e degli alienatari, dei relativi piani aziendali e dei contributi erogati.
Dalla relazione che accompagna il pdl, si ricavano alcuni dati relativi all’invecchiamento in agricoltura in Emilia Romagna: oltre la metà dei conduttori di fondi agricoli ha più di 60 anni, solo l’8% ha meno di 40; inoltre, il 64% delle aziende agricole presenti sul territorio regionale sono gestite da agricoltori con più di 55 anni senza successione per il proseguimento dell’attività. D’altra parte, negli ultimi anni le iscrizioni a Scienze Agrarie hanno registrato aumenti superiori al 30%, e le misure regionali contenute nel PSR 2014-2020 di sostegno all’insediamento di giovani agricoltori hanno avuto riscontri altamente positivi, con più di 400 domande presentate già sul primo bando per erogare contributi a sostegno del primo insediamento. “In questo contesto, l’introduzione dello strumento pubblico regionale della Banca della Terra favorisce l’accesso alla terra realizzando un hub di scala regionale per l’incontro tra domanda e offerta in grado di stimolare il mercato, aprendo nuove opportunità di insediamento e agendo sull’emersione e il consolidamento dell’offerta di terreni agricoli e agro-forestali, delle aziende agricole e dei fabbricati rurali disponibili”.
Gli altri consiglieri del gruppo Pd che hanno sottoscritto la proposta di legge sono: Stefano Caliandro, Paolo Calvano, Mirco Bagnari, Alessandro Cardinali, Massimo Iotti, Lia Montalti, Francesca Marchetti, Barbara Lori, Enrico Campedelli, Manuela Rontini, Valentina Ravaioli e Giuseppe Paruolo.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(Rudi Ghedini)