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Agricoltura. Bergamini (Lega): chiarire nuove norme su smaltimento residui agricoli

Il consigliere lancia l’ipotesi che vi sia un nesso con i problemi della coltura del riso nel Delta del Po

Quale sia lo stato dell’applicazione sul territorio regionale delle nuove direttive per lo smaltimento dei residui agricoli e per quale motivo non si sia presa in esame la problematica espressa dagli operatori della filiera del riso? Quali strumenti in deroga sta valutando la Regione Emilia-Romagna per mitigare l’impatto delle nuove disposizioni in materia di inquinamento atmosferico, in modo tale da non compromettere le prossime stagioni agricole per i produttori locali di riso?

A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Fabio Bergamini (Lega), che ricorda come “la produzione di Riso del Delta del Po IGP ha subito negli ultimi anni pesanti contraccolpi, con una riduzione sensibile riscontrata sia in termini di produzione, che di ettari coltivati. La produzione complessiva di riso è passata da 10mila a 5mila ettari dedicati (1.000 dei quali con coltura IGP)”, questo anche perché – sottolinea Bergamini – “le misure introdotte dalla Regione Emilia-Romagna in funzione di una riduzione degli inquinanti in atmosfera hanno portato a stringenti limitazioni nell’abbruciamento dei residui vegetali. L’abbruciamento dei residui vegetali ha lo scopo di eliminare le sementi degli infestanti e di riso selvatico, oltreché i patogeni, evitando così la formazione nel terreno di sostanze da fermentazione dannose al riso”.

(Luca Molinari)

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