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Bergamini (Lega): “Costi altissimi in agricoltura, servono aiuti per l’acquisto di fertilizzanti”

Nella risoluzione del Carroccio si chiede alla Giunta anche di poter usare i “digestati reflui zootecnici derivanti dalla fermentazione anaerobica per la produzione di biogas e biometano”

La Giunta intervenga con “misure urgenti “ coinvolgendo sia il Ministero sia l’UE, per l’approvvigionamento di prodotti fertilizzanti destinati agli agricoltori, chiarendo al tempo stesso le posizioni della Regione Emilia-Romagna a proposito dell’impiego dei digestati reflui zootecnici derivanti dalla fermentazione anaerobica per la produzione di biogas e biometano”.

E’ la richiesta in cui il consigliere Fabio Bergamini (Lega) chiede l’impegno della Regione, con un risoluzione firmata anche da Gabriele Delmonte Stefano Bargi Matteo Rancan, Massimiliano Pompignoli, Maura Catellani, Michele Facci, Emiliano Occhi, Andrea Liverani, Fabio Rainieri e Matteo Montevecchi.

La crisi tra Russia e Ucraina ha fatto balzare alle stelle il costo delle materie prime e dell’energia. Costi di cui hanno risentito molti prodotti utilizzati in agricoltura, tra cui i fertilizzanti. Gli aumenti, secondo le associazioni di categoria, hanno toccato il 170% e “tra le misure alternative che alcuni territori stanno ipotizzando, per fronteggiare il problema, vi sarebbe anche il ricorso ai digestati da reflui zootecnici provenienti dalle centrali che si servono della fermentazione anaerobica per la produzione di biogas o biometano”.

Bergamini ha citato il caso della Regione Lombardia, che “ha recentemente aperto all’ipotesi di ricorrere con maggiore convinzione ai digestati quale risorsa “green”, in grado di accompagnare gli agricoltori in una fase di transizione” usando il materiale organico e abbattendo i costi di produzione. Il consigliere, nella risoluzione, sollecita la Regione a chiarire la propria posizione su un possibile utilizzo del digestato.

E’ “stringente”, conclude il consigliere, contenere “le alte spese dei produttori agricoli, i quali devono già fare i conti con il costo dell’energia e dei carburanti agricoli, la riduzione delle molecole fitosanitarie utilizzabili in agricoltura a seguito delle limitazioni imposte dall’UE, e i costi derivanti dalla prolungata siccità”.

(Gianfranco Salvatori)

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