Imprese lavoro e turismo

Burani (AVS): “Chiarire motivi per fascette indicative su bottiglie del Consorzio tutela vini Emilia”

Nell’atto ispettivo si chiede perchè non si siano adottate soluzioni telematiche alternative

“Chiarire quali siano le principali ragioni che hanno portato il Consorzio di tutela vini Emilia a scegliere l’obbligo di fascetta identificativa invece di adottare soluzioni telematiche alternative e quali misure concrete siano state predisposte per mitigare l’impatto negativo di questa decisione sui piccoli produttori, che rischiano di essere penalizzati dagli oneri aggiuntivi e
dalla complessità operativa”.

Così il consigliere di Alleanza Verdi Sinistra Paolo Burani “sull’apposizione obbligatoria della fascetta identificativa anche per i vini Emilia IGP decisa dal Consorzio di tutela vini Emilia”.

Facendo proprie le preoccupazioni di alcuni vitivinicoltori, tra cui molte aziende nei territori di Reggio Emilia, Quattro Castella e Albinea, Burani paventa un “significativo aggravio burocratico significativo, nonché costi elevati per l’acquisto di attrezzature specifiche o per la manodopera necessaria per applicare manualmente le fascette” e rimarca anche svariati “problemi pratici legati alla disponibilità di spazi per installare le nuove attrezzature e per la conservazione delle fascette stesse”.

Sottolineando come “l’obbligo potrebbe indurre alcuni piccoli produttori ad abbandonare la denominazione IGP Emilia, impoverendo sia il Consorzio che l’immagine della Regione Emilia-Romagna nel mercato internazionale”, il consigliere di AVS ricorda che “la qualità dei vini non deriva esclusivamente dalla presenza di una fascetta identificativa, ma dalla serietà e professionalità dei vignaioli e produttori”.

Dalla situazione descritta Paolo Burani trae il proprio atto ispettivo e in aggiunta ai quesiti principali, sollecita il Consorzio di tutela ad esprimersi sulla proposta presentata dai produttori “di esentare dalle fascette le aziende che rispettano determinate condizioni come rese limitate per ettaro, produzione massima annua di 150.000 bottiglie e obbligo di imbottigliamento nella zona d’origine”. Oltre a ciò il consigliere chiede anche “quali iniziative siano state messe in atto per promuovere i vini Emilia IGP come prodotti di alta qualità, al di là dell’obbligo di fascetta”.

(Luca Boccaletti)

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