La Giunta, in un’ottica di regolamentazione dei vari aspetti del ciclo riguardante i fitofarmaci, “agisca modificando la normativa con l’introduzione di valutazioni specifiche e controlli sugli effetti dell’uso combinato dei pesticidi, in particolare sui multi residui presenti negli alimenti” e segua l’indicazione non solo nazionale, ma anche comunitaria, “di sostegno di tecniche alternative a quelle convenzionali di coltivazione, prive di rischi nocivi sia per l’uomo sia per l’ambiente, anche alla luce degli esiti positivi di tali metodi naturali”. A chiederlo, attraverso la presentazione di una risoluzione all’Assemblea legislativa e di una interrogazione alla Giunta, è Giulia Gibertoni (M5s).
“L’impiego di fitofarmaci in agricoltura- si legge nei documenti- e gli effetti che questi producono sulla salute umana e sul contesto ambientale costituiscono un tema di rilevante attualità, sul quale la ricerca scientifica, da tempo, si dibatte per individuare la reale soglia di pericolosità di tali sostanze e le possibili soluzioni per ridurne l’impatto: i fitofarmaci hanno intenzionalmente un effetto tossico in quanto impiegati per sopprimere alcuni organismi”.
La normativa vigente, sottolinea la capogruppo M5s, “ha portato ad un maggiore controllo delle sostanze attive impiegate nella produzione dei formulati e l’armonizzazione europea dei limiti massimi di residuo consentito (Lmr) negli alimenti, un importante passo in avanti, anche se manca ancora una regolamentazione specifica rispetto al simultaneo impiego di più principi attivi, come pure sulla rintracciabilità di più residui in un singolo prodotto alimentare”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa).
(cr)