Il crollo del prezzo del grano, diminuito del 42% rispetto a luglio 2015, mette in crisi ben 30 mila aziende agricole in Emilia-Romagna. Lo sostengono Alan Fabbri e Fabio Rainieri (Ln) che hanno rivolto un’interrogazione scritta alla Giunta.
Secondo i due consiglieri, la conseguenza più preoccupante di questo crollo, dovuto a speculazioni finanziarie, è l’importazione sempre più massiccia di grano da altri Paesi. Grano estero, spesso di scarsa qualità, la cui vendita mette a rischio le aziende del territorio con i loro prodotti regionali.
Per scongiurare ricadute negative sull’occupazione, secondo i consiglieri, le associazioni agricole dovrebbero indicare in etichetta l’origine del grano impiegato nella pasta e nel pane, rafforzare i controlli sugli arrivi di cereali da paesi extracomunitari – nei quali, tra l’altro, sono utilizzati prodotti fitosanitari vietati da anni in Italia e in Europa- e fermare le “importazioni selvagge a dazio zero” secondo le parole di Fabbri.
I consiglieri leghisti intendono pertanto chiedere alla Regione e al ministero delle Politiche agricole di tutelare gli occupati e tutte le produzioni agricole italiane e regionali di qualità, grazie a questa etichettatura dei prodotti con la chiara indicazione del Paese di provenienza.