A quattro anni dall’approvazione della legge in materia, la Regione dovrebbe “perseguire l’obiettivo di una effettiva uniformità degli oneri dei servizi fitosanitari che gravano sugli agricoltori dell’Emilia-Romagna”.
Lo sostiene Tommaso Foti (Fdi) in una interrogazione alla Giunta in cui sottolinea da una parte “l’anomala situazione che si verifica in Emilia-Romagna, atteso che i consorzi fitosanitari risultano istituiti soltanto in quattro Province dell’Emilia, mentre non risultano istituti a Bologna, a Ferrara e in tutta la Romagna”, e dall’altra il fatto che sia richiesto “un contributo consortile obbligatorio dagli agricoltori in ragione del reddito dominicale delle aziende”.
Il consigliere ricorda che “proprio nel corso del dibattito in sede di Assemblea legislativa sia il relatore del provvedimento di legge sia il presidente della commissione competente ebbero a proporre un ulteriore momento di approfondimento sulla possibilità di uniformare la situazione in tutta al Regione e in tutte le Province”.