Ambiente e territorio

L’Aula vota la nuova legge sui tartufi

Approvati una risoluzione e tre ordini del giorno bipartisan

tartufo
tartufo

Passa con il voto favorevole di Pd e Sel e l’astensione di Ln, M5s, Fi, Fdi-An e Altra ER la nuova legge regionale che disciplina la raccolta, la coltivazione e il commercio dei tartufi nel territorio regionale e valorizza il patrimonio tartufigeno dell’Emilia-Romagna.

Il testo- spiega in Aula la relatrice del provvedimento, Barbara Lori (Pd)– va nella direzione di semplificare norme e procedure rispetto al testo precedente (la legge regionale 24/1991), in coerenza con quanto disposto dalla legge di “riordino” (l.r. 13/2015) che ha visto il superamento del ruolo delle Province. Al necessario adeguamento normativo, si associano azioni per il rilancio del settore. Corpo Forestale dello Stato e Consorzi di bonifica, inoltre, sono fra i soggetti chiamati a concretizzare le previsioni di questa riforma e a controllarne l’attuazione. Tra le finalità della norma è stata inserita anche la “promozione e sostegno alla tartuficoltura”, è stato poi ampliato l’orario di raccolta, allungata da 6 a 10 anni la validità del tesserino da tartufaio, istituita una Consulta regionale per la tutela e valorizzazione del tartufo, ampliati i soggetti deputati all’attività di vigilanza. Lori ricorda inoltre come il confronto in commissione abbia portato a inserire nel testo di legge una “clausola valutativa”: con cadenza triennale, la Giunta dovrà presentare alla commissione competente una relazione sull’attuazione della norma.
“Questa legge- commenta la relatrice- rappresenta non solo un adeguamento normativo, ma anche un tentativo concreto di rafforzare e rilanciare la vocazione tartufigena dell’Emilia-Romagna, attraverso l’azione di semplificazione, promozione e supporto di tutto il settore”.
Un intervento più marcato sull’impianto normativo- spiega Lori- avrebbe avuto necessità di un quadro legislativo nazionale meglio definito, mentre la discussione sulla legge nazionale è ancora in corso.

Il relatore di minoranza Matteo Rancan (Ln) ha manifestato apprezzamento per l’esito della discussione intorno a questo pdl, il cui risultato finale appare più condivisibile, anche se non completamente, rispetto al documento di partenza. Ha poi definito positiva l’introduzione della clausola valutativa, tanto più necessaria in una fase in cui resta l’ipoteca delle conseguenze che potranno venire dalla nuova normativa nazionale, in corso di discussione.

Sono stati approvati anche una risoluzione, con l’astensione del solo M5s, e tre ordini del giorno, all’unanimità.
La risoluzione, bipartisan, che ha come primo firmatario lo stesso Rancan, impegna il Presidente della Regione e la Giunta “a considerare le singole specificità territoriali e a riconoscere, a fronte di opportuna richiesta, proroghe ai periodi di raccolta delle diverse specie tartufigene”.
Il primo ordine del giorno, sottoscritto da Pd, Sel e Ln, è illustrato da Manuela Rontini (Pd) che ne è la prima firmataria. Il testo impegna la Giunta ad “attuare tutte le possibili sinergie con i territori per rafforzare la vigilanza diurna e notturna nelle zone di raccolta, favorendo il coordinamento tra i diversi corpi istituzionali e le altre differenti figure preposte alle attività di vigilanza, rafforzando anche la loro possibilità di avvalersi dell’associazionismo di settore e di altri soggetti esperti, quali fonti di segnalazione, rendendo così più agevole l’individuazione di illeciti e certa la somministrazione delle sanzioni previste”.
Il secondo ordine del giorno, sempre a firma di Pd, Sel e Ln, che ha come prima firmataria la relatrice Lori, impegna la Giunta a “reperire un adeguato ammontare di risorse che consenta un’azione incisiva di valorizzazione e supporto del settore, anche in considerazione della tassa regionale di concessione pagata per l’abilitazione alla ricerca e raccolta del tartufo”. Il documento chiede anche di “supportare gli enti locali nella realizzazione degli eventi promo commerciali legati al tartufo e l’associazionismo del settore, la cui attività risulta imprescindibile per la corretta e proficua gestione del patrimonio tartuficolo”.

E’ Mirco Bagnari (Pd), infine, a illustrare il terzo ordine del giorno, sempre sottoscritto da Pd, Sel e Ln, che impegna la Giunta a definire criteri di rappresentatività tali da garantire la presenza di tutti i territori regionali all’interno della nuova Consulta, che sostituisce le 9 Commissioni provinciali. Il testo chiede di garantire la presenza di diversificate esigenze, “legate alla diversa conformazione dei terreni, dei climi, dei prodotti disponibili e delle tradizioni di ricerca e raccolta oltre alle attività di promozione e valorizzazione”.

Apprezzamento per il lavoro svolto in sede di commissione è stato espresso da Tommaso Foti (Fdi-An), che tuttavia non ha nascosto la preoccupazione per l’eventualità che questo iter legislativo venga contraddetto o peggio azzerato dalla nuova legge nazionale, che sta per essere approvata. Il consigliere ha poi aggiunto che andrebbe assicurato sostegno a quei piccoli Comuni appenninici che organizzano sagre sul tartufo, per sostenere il reddito di chi ancora vive in quelle aree.
Per Simona Caselli, assessore all’Agricoltura, si approda a un testo che introduce “innovazione e semplificazione” ed è “motivo di soddisfazione arrivare a una soluzione condivisa”. “Siamo stati costretti- rileva- a operare nelle more della legge nazionale, ma non era più possibile rimandare la revisione della legge regionale a fronte dell’approvazione della legge di riordino”.
Al testo sono stati presentati 4 emendamenti, di cui due (sottoscritti, il primo, da Lori, Foti e Rancan, a cui si è aggiunta, nel secondo, la firma di Paolo Calvano-Pd) sono stati approvati e due, a firma Galeazzo Bignami (Fi), che li ha presentati in Aula, respinti.
In fase di dichiarazione di voto, intervengono Gian Luca Sassi (M5s) che si dichiara il voto di astensione perché il quadro nazionale non è ancora noto. Così anche Rancan, che pur apprezzando il lavoro importante che ha accompagnato l’iter del provvedimento, rimarca la mancanza della norma nazionale. Lori, infine, dichiarando il voto positivo del Pd, ribadisce l’importante lavoro di sintesi svolto e di ascolto di soggetti anche molto diversificati tra loro.

 

Ambiente e territorio