Il 17% del pomodoro da industria nel Nord, secondo i dati pubblicati dall’Organizzazione Interprofessionale (OI), non sarebbe stato pagato tanto che, complessivamente, mancherebbero all’appello oltre 20 milioni di euro.
Lo segnala Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove evidenzia che diverse aziende agricole, in particolare dell’area piacentina, sarebbero a rischio sopravvivenza perché esposte per decine di migliaia di euro e senza la possibilità di poter pianificare la programmazione della prossima campagna.
Questa situazione – spiega – deriva dagli omessi pagamenti da parte di una industria e di una cooperativa che operano in Emilia-Romagna, mentre altre quattro imprese avrebbero pagato solo parzialmente, con la conseguenza di aggravare una situazione già condizionata negativamente dal calo del prezzo alla tonnellata (2,25 euro) dovuto alla sovrapproduzione.
A parere del consigliere, sarebbe doveroso che “l’Organizzazione interprofessionale del pomodoro del Nord assumesse iniziative per tutelare i diritti lesi da comportamenti scorretti e in contrasto con le norme contrattuali: per l’ultima campagna, infatti, tutte le organizzazioni di prodotto e le industrie del Nord avevano sottoscritto un contratto, con regole condivise, che prevedeva che la cessione del pomodoro tra le organizzazioni di prodotto e industrie/cooperative avvenisse in modo omogeneo”. Nei fatti, – aggiunge – la situazione venutasi a creare “danneggia gravemente anche le industrie private e le cooperative che hanno provveduto ai pagamenti nei termini previsti entro i trenta giorni dalla consegna”.
Foti sollecita quindi la Giunta, nell’ambito delle proprie competenze, ad assumere iniziative per risolvere la questione.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)