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Mastacchi (Rete Civica): “Confermare la centralità di Agrea nell’erogazione dei contributi per il settore agricolo”

Richiamate due circolari dell’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura che “se venissero applicate in modo rigido e imperativo, produrrebbero effetti dirompenti sull’assetto degli organismi pagatori regionali tra cui Agrea”

“Continuare a ribadire con forza la centralità dell’organismo pagatore regionale come presidio strategico di autonomia e prossimità al territorio, garantendo il mantenimento di un ruolo determinante nella gestione dei fascicoli aziendali e nell’erogazione tempestiva dei pagamenti alle imprese agricole”.

Con questo dispositivo principale Marco Mastacchi (Rete Civica) sollecita un preciso impegno per la tutela di Agrea, organismo pagatore dell’Emilia-Romagna incaricato di erogare contributi nel settore agricolo.

Nella risoluzione proposta, il consigliere ricorda come l’agenzia regionale “è stata istituita nel 2001 dalla Regione Emilia-Romagna con l’obiettivo di rendere più rapide e semplici le procedure di pagamento degli aiuti finanziari previsti dal Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). Agrea dispone di autonomia amministrativa, organizzativa e contabile”.

Mastacchi ricorda poi come attualmente sono 11 gli organismi pagatori censiti dal Ministero dell’agricoltura: 10 operano su base regionale, mentre l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) gestisce i pagamenti relativi ai regimi nazionali.

Rifacendosi a due distinte circolari dell’ente pagatore nazionale del settembre e novembre scorso sulle norme applicative alle domande di sostegno a partire dal 2026, Mastacchi intravvede il rischio che “qualora applicate in modo rigido e imperativo, produrrebbero effetti dirompenti sull’assetto degli Organismi pagatori regionali”. Per Agrea ciò significherebbe la perdita della gestione di circa 1.100 aziende agricole con Unità Territoriali (Ute) ricadenti sotto la competenza di più Organismi pagatori, cui si aggiungerebbero oltre 10.000 aziende che aderiscono alle misure assicurative per animali e piante, su un totale di circa 33.000 aziende agricole. Un impatto che non è solo numerico, ma strategico: si rischia di svuotare di contenuto il ruolo regionale nella governance agricola, con conseguenze che potrebbero minare l’efficacia delle politiche di sostegno e la capacità di presidio del territorio”.

Da qui la risoluzione proposte dove, in aggiunta alla sollecitazione principale, Marco Mastacchi chiede  più in generale di “attivare ogni iniziativa istituzionale, tecnica e politica necessaria per la salvaguardia di Agrea, promuovendo un confronto costante con il Governo e il coordinamento con le altre Regioni, al fine di tutelare la capacità di governo del territorio e la competitività del comparto agricolo regionale”.

(Luca Boccaletti)

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