Sindacati e associazioni di categoria promuovono la “Revisione del quadro normativo per l’esercizio delle funzioni amministrative nel settore agricolo e agroalimentare”, progetto di legge proposto dalla Giunta di cui sono relatori Matteo Daffadà (Pd) e Andrea Liverani (Lega), rispettivamente di maggioranza e di minoranza. Il plauso alla proposta di legge è arrivato nel corso dell’udienza conoscitiva tenuta dalla commissione Economia, presieduta da Manuela Rontini. Tre le finalità del progetto di legge: confermare e meglio specificare i compiti della Regione in materia di programmazione e pianificazione agricola; ribadire l’importanza dell’Anagrafe regionale e dei servizi a essa collegati; specificare le modalità con cui la Regione può erogare fondi al settore agricolo.
Fra le principali novità illustrate dal relatore di maggioranza, Matteo Daffadà (Pd), spicca una chiaro “taglio” alla burocrazia. Si stabilisce, infatti, che le domande per la richiesta di contributi economici o di autorizzazioni debbano essere inoltrate solo per via digitale e che una volta che un cittadino o un’azienda abbiano presentato un documento per una specifica pratica, questo valga anche per quelle successive. È prevista, inoltre, l’acquisizione d’ufficio di dati, documenti e informazioni in possesso di altre amministrazioni o contenuti in banche dati ufficiali.
Netta la posizione di Umberto Franciosi, segretario della Flai-Cgil Emilia-Romagna, intervenuto a nome dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil: “Vediamo con favore la conferma del ruolo della Consulta agricola, ma vorremmo integrare e migliorare gli aspetti relativi al lavoro e alla tutela dei lavoratori. Proponiamo, pertanto, di incentivare il dialogo sociale al fine di promuovere buona e sana occupazione. E per questo serve chiarezza sulla rappresentanza sindacale, in modo da evitare che sindacati nati nello studio di qualche notaio possano firmare contratti che danneggiano i lavoratori”.
Guido Zama (Direttore Confagricoltura Emilia-Romagna) ha sottolineato l’importanza di valorizzare la gestione digitale delle pratiche e di favorire il confronto tra pubblico e privato.
(Luca Molinari)



