La raccolta del tartufo scorzone (tuber aestivum) in provincia di Piacenza, che il nuovo calendario unico regionale prevede avvenga dal 1 maggio al 31 luglio, contrasta con il periodo di maturazione, in quel territorio, di questa varietà di tartufo, concentrata tra giugno e novembre. Lo evidenziano Gian Luigi Molinari, primo firmatario, e Katia Tarasconi (Pd) in un’interrogazione presentata in Regione, nella quale chiedono alla Giunta di introdurre un’apposita deroga al calendario regionale al fine di adeguare nel piacentino il periodo di raccolta del tartufo scorzone a quello di effettiva maturazione, in armonia con lo storico dei calendari provinciali e delle consuetudini di raccolta nel tempo consolidatesi.
In provincia di Piacenza, – si legge nell’atto ispettivo – sulla base del periodo di maturazione dello scorzone e dello storico dei calendari di raccolta, le associazioni locali dei tartufai e dei tartuficoltori organizzano tradizionalmente le loro manifestazioni proprio nel periodo, agosto e settembre, nel quale il nuovo calendario unico regionale ha introdotto il divieto di raccolta e di commercializzazione di questa varietà di tartufo. Sono a rischio, pertanto, – sostengono i due consiglieri – numerosi eventi, fra i quali la Mostra del fungo e del tartufo di San Giorgio Piacentino, prevista per il 17 settembre e organizzata di anno in anno in collaborazione con il Comune, che hanno un’importante ricaduta per il turismo locale.
Molinari e Tarasconi domandano all’esecutivo regionale “di avviare un percorso di consultazione delle associazioni più rappresentative dei territori provinciali per definire specifiche deroghe al calendario unico regionale di raccolta dei tartufi, sentito il parere dei centri e degli istituti di ricerca riconosciuti”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Luca Govoni)