Silvia Piccinini e Andrea Bertani, consiglieri M5s, hanno depositato una risoluzione che intende impegnare la Giunta regionale ad attivarsi in ogni sede opportuna per opporsi a una nuova autorizzazione europea sull’uso del glifosato, l’erbicida più utilizzato al mondo nella lotta chimica ai parassiti in agricoltura. Chiedono, inoltre, che la Giunta agisca al fine di “vietare definitivamente e in maniera permanente la produzione, la commercializzazione e l’uso di tutti i prodotti a base di glifosato il cui utilizzo può essere sostituito da buone pratiche agroecologiche, a partire dai metodi di coltivazione biologici e biodinamici”. Infine, il documento chiede di aggiungere, il più presto possibile, la ricerca e rilevazione del glifosato nei monitoraggi delle acque, sia ordinari che straordinari, effettuati da ARPAE e di costituire, anche tramite convenzioni con altri soggetti, “la migliore e più completa base di dati sull’incidenza del glifosato sulle matrici ambientali, tale da consentire una conoscenza vera dell’entità della contaminazione ambientale dovuta a questa pericolosa sostanza”.
I due consiglieri richiamano l’ormai prossima decisione della Commissione Europea relativa al rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato, prevista per il 18-19 maggio 2016, si fanno portavoce del documento redatto ne settembre scorso dal tavolo delle associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica, che hanno chiesto ai ministri delle Politiche Agricole, dell’Ambiente e della Salute, e a tutti i Presidenti delle Giunte regionali “un provvedimento urgente per il divieto della produzione, commercializzazione ed uso di tutti i prodotti fitosanitari a base di glifosato in tutto il territorio nazionale, nonché, la rimozione del prodotto da tutti i disciplinari di produzione che attualmente lo contengono e l’esclusione da qualsiasi premio nei Piani di Sviluppo Rurali (PSR) per le aziende che ne facciano uso”.
Piccinini e Bertani sottolineano come il glifosato sia unanimente ritenuto cancerogeno per gli animali ed un “potenziale cancerogeno per l’uomo”. Ricordano come l’Italia risulti essere il maggior consumatore di pesticidi per unità di superficie coltivata dell’Europa occidentale, con un consumo pari al doppio rispetto a quelli di Francia e Germania. Prodotti che contengono glifosato sarebbero ampiamente impiegati anche da enti ed aziende pubblici per la pulizia dei margini stradali, delle massicciate ferroviarie e dei binari.
In assenza di un unanime parere scientifico sulla cancerogenicità del glifosato, scrivono Piccinini e Bertani, la Commissione europea e gli Stati membri “hanno la responsabilità di proteggere prima di tutto la salute dei cittadini adottando il principio di precauzione”.
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(rg)