La Regione incentivi la creazione di soggetti privati e pubblici sul territorio regionale, che offrano servizi di sostituzione in ambito agricolo e zootecnico. Lo chiede una risoluzione della Lega, a firma di Gabriele Delmonte e Fabio Rainieri, che è stata respinta dalla commissione Politiche economiche (presieduta da Manuela Rontini) con il voto contrario di Pd, ER Coraggiosa e Lista Bonaccini e quello favorevole di Lega e Rete civica.
L’atto d’indirizzo riprende il suggerimento della Comunità europea, che incoraggia la creazione di associazioni agricole con finalità la prestazione di servizi di sostituzione o di gestione. Si tratta, in sostanza, della possibilità, per le aziende agricole e zootecniche, di poter usufruire di personale specializzato “a chiamata” a un costo ragionevole, e soprattutto in regola, che possa entrare in sostituzione di quanti, dipendenti, familiari o titolari, si trovino a doversi assentare dal lavoro per ferie, malattia, infortunio o altro.
“I servizi di sostituzione sono strumenti preziosi a disposizione del mondo agricolo e zootecnico, rappresentando una forma di efficace assicurazione contro l’improvvisa o programmata assenza del personale”, spiega Delmonte. “Il lavoro in agricoltura, specialmente in zootecnia, richiede un impegno di 365 giorni l’anno, il personale svolge un compito estremamente delicato dalla buona esecuzione del quale dipendono importanti fattori aziendali quali la qualità del latte e la sanità del bestiame.” Al momento l’unica realtà che effettua servizi di sostituzione di questo tipo ha sede in Lombardia e vi si rivolgono anche molti imprenditori emiliano-romagnoli. “Dispiace che non ci sia stato dialogo su questo tema, che non era mai stato trattato in Commissione prima. Una Regione a forte tradizione agricola e zootecnica come la nostra potrebbe trarre forte beneficio dall’attivazione di un servizio di sostituzione da offrire agli imprenditori del settore, contrastando il lavoro nero, creando opportunità di lavoro e favorendo un ricambio generazionale del settore”.
Un tema importante anche secondo Palma Costi del Partito democratico, che però non crede che il tema possa essere inserito fra gli impegni della Giunta riguardo al Piano di Sviluppo Rurale del biennio 2020-2021: “Ci siamo confrontati con le realtà del settore e questa esigenza non è emersa con la forza presentata dalla risoluzione della Lega”, ha detto motivando il voto contrario della maggioranza. “Dobbiamo approfondire quanto un’iniziativa di questo genere sia effettivamente una priorità. Senza arroganza e superficialità, pensiamo che non sia questo il momento”.