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Tagliaferri (FdI): “Vietare impianti fotovoltaici su terreni agricoli produttivi”

Nell’interrogazione si chiede di “promuovere in via prioritaria l’utilizzo delle coperture esistenti di capannoni agricoli, industriali e artigianali, come soluzione alternativa e sostenibile, riducendo la pressione speculativa sui terreni agricoli produttivi”

Recepire pienamente le disposizioni del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, vietando in modo chiaro nuovi impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli produttivi in Emilia-Romagna. E’ quanto chiede, con un’interrogazione alla giunta, il consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri. 

Più nel dettaglio, il consigliere evidenzia che “Confagricoltura Piacenza ha espresso osservazioni puntuali, sottolineando l’opportunità dell’agrivoltaico innovativo come strumento per integrare produzione agricola ed energia, ma chiedendo chiarezza sulle aree idonee, sulle definizioni di suolo agricolo produttivo e sulla necessità di regole applicabili che non penalizzino le aziende agricole che vogliono investire in progetti compatibili”.

Proprio sul punto, il consigliere di FdI chiama in causa la Regione Emilia-Romagna “che non ha ancora reso pubbliche, in modo vincolante, le mappe delle aree agricole di pregio da escludere, lasciando margini di incertezza che favoriscono speculazioni”. Sul territorio piacentino, va avanti Tagliaferri, “nel 2023 si sono persi circa 70 ettari di suolo agricolo, un dato tra i più alti in Emilia-Romagna, e sono in corso procedimenti autorizzativi per grandi impianti fotovoltaici a terra e agrivoltaici con iter complessi e spesso poco trasparenti”.

Da qui l’interrogazione alla giunta con la quale si sollecita la pubblicazione delle mappe vincolanti delle aree agricole “così da dare certezze a imprese e comunità locali”. In più, si chiede di “promuovere in via prioritaria l’utilizzo delle coperture esistenti di capannoni agricoli, industriali e artigianali, come soluzione alternativa e sostenibile, riducendo la pressione speculativa sui terreni agricoli produttivi”.

Infine, all’esecutivo regionale si chiede di prevedere strumenti di compensazione economica e ambientale per gli agricoltori e i comuni del piacentino penalizzati dalla presenza di grandi impianti o da vincoli stringenti, come intenda assicurare che i progetti agrivoltaici in corso rispettino i requisiti tecnici stabiliti dal decreto MASE e se si intenda promuovere un confronto con le principali organizzazioni agricole locali per recepire le loro osservazioni.

(Brigida Miranda)

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