Misure urgenti per contrastare la cimice asiatica e tutelare la frutticoltura biologica dell’Emilia-Romagna. I consiglieri di Sinistra italiana Igor Taruffi e Yuri Torri, con un’interrogazione, chiedono alla Regione di attivarsi per debellare l’insetto che ha già causato gravi perdite alle aziende agricole del territorio. Complice il cambiamento climatico e il conseguente proliferare di insetti non autoctoni, la cimice asiatica (Halyomorpha halys) si sta riproducendo a ritmi vertiginosi danneggiando oltre 300 specie di piante. In Italia, le maggiori perdite si sono registrate in Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli, dove ha colpito duramente i raccolti di soia e di frutta (in primis mele, pesche e uva). “In particolare- sottolineano i consiglieri Si- sono a rischio soprattutto le coltivazioni di pere e kiwi, che rappresentano per il nostro Paese colture di punta nel mercato frutticolo a livello europeo e mondiale. La peschicoltura biologica della Romagna rischia di essere messa in ginocchio da questo insetto se non verranno attivate immediatamente misure per contrastarlo”.
Taruffi e Torri portano l’attenzione soprattutto sulle aziende agricole biologiche, che non fanno uso massiccio di pesticidi e che a causa della cimice rischiano di perdere l’intero raccolto. “In attesa che si sperimentino insetti predatori della cimice asiatica con un impegno più rapido e concreto delle università e modificando le normative che impediscono l’importazione di insetti utili- spiegano i consiglieri Si- urgono misure urgenti e immediate per limitare i danni, come ad esempio reti anti insetti, il cui utilizzo al momento è stato limitato ai soli produttori di pere del modenese”. Nello specifico, una ricerca realizzata dal Centro di ricerca e certificazione del Crea di Firenze in collaborazione con i servizi fitosanitari del Mipaaf (Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, ndr) e di alcune Regioni interessate, ha individuato un insetto che sembrerebbe essere l’unico antagonista naturale della cimice, in grado di annientarne la progenie. Torri e Taruffi con questa interrogazione chiedono alla Regione quali azioni intenda “mettere in campo, nell’immediato e a medio termine, per contrastare la cimice asiatica e tutelare la frutticoltura biologica dell’Emilia-Romagna”.
(Giulia Paltrinieri)