“La contraffazione di indicazioni geografiche o di denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, è un fenomeno di illegalità commerciale sempre più diffuso e preoccupante, in quanto distorsivo del mercato e pericoloso per la sicurezza alimentare e la salute”. Inizia così la relazione al progetto di legge alle Camere, ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione, composto da tre articoli e finalizzato al rafforzamento della lotta contro la contraffazione di prodotti agroalimentari, che Galeazzo Bignami (Fi) ha depositato in Assemblea legislativa.
Il volume d’affari delle agromafie, secondo i dati riportati dal consigliere, che cita la Relazione del 2011 della “Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale”, ammonta a 12,5 miliardi di euro, pari al 5,6% dell’intero valore economico della loro attività criminosa. A questi dati, si affiancano, nell’ultimo triennio, quelli dei sequestri di merci e prodotti alimentari contraffatti compiuti dalla Guardia di finanza: 3.700 tonnellate delle prime e quasi 6,5 milioni dei secondi. Dal 2006 al 2009, infine, nell’Unione europea i sequestri in dogana di tali prodotti agroalimentari ha fatto registrare un aumento del 128%.
È quindi evidente, secondo il capogruppo Fi, l’urgenza di fronteggiare il fenomeno attraverso misure legislative dirette ad inasprire le pene e a utilizzare gli stessi metodi di indagine previsti per il contrasto dei reati di mafia, come attribuire consentire agli organismi di polizia di condurre operazioni sotto copertura. (LG)