Sanità e welfare

Inchiesta di Report sul prosciutto di Parma, Gibertoni (M5s): più controlli su questo tipo di produzioni

La consigliera chiede l’inserimento di tecnici delle autorità sanitarie veterinarie regionali nell’Istituto Parma Qualità (IPQ), per evitare “che le funzioni di controllo e di certificazione della filiera non siano affare esclusivo di un ente privato”

Giulia Gibertoni (M5s)

Con un’interrogazione Giulia Gibertoni dei Cinquestelle interviene sull’inchiesta del programma di Rai Tre Report sulla “frode alimentare” collegata alla filiera del prosciutto di Parma.

La consigliera chiede, sul merito, l’intervento diretto dell’esecutivo regionale, per aumentare i controlli su questo tipo di produzioni, anche attraverso l’inserimento di tecnici delle autorità sanitarie veterinarie regionali nell’Istituto Parma Qualità (IPQ), per evitare “che le funzioni di controllo e di certificazione della filiera non siano affare esclusivo di un ente privato”.

Nel programma televisivo, relativamente alle produzioni del Parma e del San Daniele, si legge nell’atto ispettivo, “è stato denunciato un largo uso di carne di suino danese, non ammessa dalla regolamentazione vigente: una prassi, a quanto pare, ormai consolidata”. Dal servizio di Report “risulta inoltre che l’IPQ – si evidenzia sempre nell’interrogazione – non avrebbe effettuato i dovuti controlli”. Nella stessa videoinchiesta, si riporta ancora nel documento dei Cinquestelle, “si mostrano animali in condizioni pessime (ammassati in ambienti ristretti, sporchi e con la presenza di topi) e i trattamenti che devono subire (operazioni e interventi senza anestesia effettuati da operatori improvvisati, anche su suini malati)”.

(Cristian Casali)

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