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Occhi-Rainieri (Lega): rilanciare i centri agroalimentari regionali

Durante la missione a Dubai per l’Expo, spiegano i due consiglieri, “il presidente Bonaccini ha dichiarato alla stampa la volontà di rilancio dei centri agroalimentari regionali, con un particolare riguardo alla creazione di un polo di alta formazione sull’agroalimentare”

Rilanciare i centri agroalimentari regionali.

A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, sono Emiliano Occhi e Fabio Rainieri della Lega, che, nello specifico, vogliono sapere “se e come intenda procedere in merito all’unificazione dei tre centri agroalimentari della regione, con una particolare attenzione al Centro agroalimentare e logistica consortile (Cal) di Parma (rispetto al quale le amministrazioni del territorio si sono già espresse più volte a favore di un’unificazione)”.

Il Cal, si legge nell’atto, “è una struttura molto importante per la città, all’interno del centro si concentrano le attività del mercato ortofrutticolo: è una società partecipata da Comune di Parma (socio di maggioranza), Provincia di Parma e Regione Emilia-Romagna”. Attualmente il Cal di Parma, si rimarca nello stesso documento, “sta operando nell’intento di ristrutturare il debito”. Peraltro, si evidenzia, “nella relazione di parifica al bilancio 2020 della Regione Emilia-Romagna, la Corte dei conti invita chiaramente la stessa Regione a prendere una decisione in merito al processo di unificazione dei tre centri agroalimentari regionali (Parma, Bologna e Rimini)”.

Nel piano di razionalizzazione delle partecipate della Regione, spiegano Occhi e Rainieri, “si indica l’avvenuta elaborazione di una bozza di un piano industriale che prevede un investimento complessivo regionale di 5 milioni di euro. Emerge quindi la volontà di un’unificazione dei tre centri agroalimentari”. Durante la missione a Dubai per l’Expo poi, aggiungono, “il presidente Bonaccini ha dichiarato alla stampa la volontà di rilancio dei centri agroalimentari regionali, con un particolare riguardo alla creazione di un polo di alta formazione sull’agroalimentare”.

(Cristian Casali)

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