“Una politica di risparmio nella spesa sanitaria dei servizi veterinari porta quasi inevitabilmente minori introiti erariali e maggiori costi di spesa pubblica”. Lo sostiene Fabio Rainieri (Lega Nord) in un’interrogazione alla Giunta. Secondo il consigliere le iniziative attuate a livello regionale negli ultimi anni sembrano portare al ridimensionamento e inevitabile depotenziamento del settore della produzione e del commercio delle produzioni animali. Il servizio veterinario è un’attività di “fondamentale importanza per il benessere degli animali, per la sicurezza e per la salute poiché ne certifica i livelli di qualità per tutelare e far sviluppare un settore strategico per l’economia nazionale e dell’Emilia-Romagna”, ricorda il leghista.
Tuttavia in Emilia-Romagna, “la soppressione a partire da luglio 2015 del servizio veterinario e igiene degli alimenti disposta con la riorganizzazione della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali con assegnazione delle sue funzioni al Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica; la riduzione avvenuta con gli ultimi bilanci regionali delle risorse finanziarie assegnate ai servizi veterinari del territorio (che ora rappresenta nemmeno il 3 per cento della spesa totale del fondo sanitario regionale) e la mancata programmazione di un piano per la sostituzione dei numerosi veterinari che a breve andranno in pensione” sono tutti segnali che potrebbero avere effetti negativi.
Per questo Rainieri chiede alla Regione “quali prospettive intende proporre per tali servizi, in particolare se ritiene necessario aumentare le risorse economiche per lo svolgimento delle loro funzioni oppure aumentare il personale”.
(Francesca Mezzadri)