Imprese lavoro e turismo

Agroalimentare. Torri-Taruffi (Si)-Alleva (Aer): la Regione si opponga all’accordo di libero scambio Ue-Canada

“Colpisce il made in Italy, permette l’invasione di prodotti non controllati e privatizza la giurisdizione”, sono le motivazioni a sostegno della risoluzione

Contrastare l’approvazione e la ratifica dell’accordo di libero scambio tra Canada e Unione europea (Ceta) chiedendo un confronto ampio e partecipato sugli effetti che avrà sul tessuto economico-sociale, l’ambiente e i diritti dell’Italia. L’invito alla giunta arriva da Yuri Torri e Igor Taruffi, entrambi consiglieri di Sinistra italiana, e Piegiovanni Alleva di AltraEmiliaRomagna con una risoluzione presentata questa mattina.

L’accordo “colpisce il made in Italy agro-alimentare- scrivono i consiglieri motivando la presentazione dell’atto d’indirizzo- all’Italia sono riconosciute appena 41 indicazioni geografiche, a fronte di 288 Dop e Igp registrate, con conseguente rinuncia alla tutela delle restanti. Quindi, non solo legalizza la pirateria alimentare accordando il via libera alle imitazioni canadesi dei nostri prodotti più tipici come il Parmesan, ma spalanca le porte anche all’invasione di grano duro trattato in pre raccolta con il glifosato vietato in Italia e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero”. Infine l’accordo prevede anche “un sistema di risoluzione delle controversie sugli investimenti che permette alle imprese di citare in giudizio gli Stati e l’Ue dinanzi a un tribunale speciale extra-territoriale. In sintesi- rimarcano nella risoluzione i consiglieri- la giurisdizione viene sottratta alle istituzioni previste dalle costituzioni democratiche e privatizzata e sradicata da qualunque relazione con la sovranità democratica”.

Oltre all’opposizione alla ratifica dell’accordo i tre consiglieri chiedono al governo regionale di attivarsi per “ribadire il diritto delle Regioni di poter essere interpellate e coinvolte sulle questioni riguardanti gli impatti dell’approvazione dei trattati di libero scambio sui diritti del lavoro, sulla tutela dei territori da investimenti esteri insostenibili a livello ambientale e sociale, sulla
tutela delle economie locali da competizione troppo spesso al ribasso”.

(Andrea Perini)

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