Ambiente e territorio

Alluvione: prosegue il dibattito in Aula sulla relazione del commissario Figliuolo

Numerosi gli interventi dei consiglieri di tutte le forze politiche. Al termine la replica del presidente della Regione Stefano Bonaccini e dello stesso commissario alla ricostruzione

Prosegue in Assemblea legislativa il dibattito sulle comunicazioni della vicepresidente della Regione e assessore all’Ambiente Irene Priolo e del commissario alla ricostruzione post alluvione Francesco Paolo Figliuolo.

“Questa è un’occasione di confronto importante che non va sprecata”, spiega Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) per la quale “abbiamo dovuto affrontare un evento straordinario, ora bisogna progettare e realizzare il futuro con interventi specifici. Alla Regione sono chiari i bisogni e le risposte che servono. Bisogna trovare risposte anche ai temi dei beni mobili, serve ricorrere al credito di imposta mettendo a disposizione le risorse che servono e che sono state promesse. Servono interventi in somma urgenza, bisogna accelerare i cantieri e per questo occorre che il governo agisca, anche permettendo l’assunzione del personale che serve per raggiungere questi obiettivi. Bisogna cambiare rotta”.

“Nei due sopraluoghi a Casteldelci e Sant’Agata Feltria, nel riminese, presente anche la vicepresidente Priolo, è stato assicurato da parte del generale Figliolo – spiega Nadia Rossi (Pd) – il massimo impegno a tutela dei territori colpiti, impegno in buona parte mantenuto”. La consigliera rileva però anche criticità: “I nodi da sciogliere comunque ci sono, in montagna serve un supporto agli uffici tecnici, se i lavori non partono rischiamo di vedere vanificato il lavoro già fatto”. Da qui la proposta al governo nazionale: “Chiedo al governo di procedere con una convenzione come avvenuto con il terremoto in Emilia, per prevedere un reclutamento straordinario di personale”. “C’è mezza regione da ricostruire, si fatica a trovare le imprese, bisogna fare presto”, rimarca poi la dem. Conclude con il caso di Coriano: “In provincia di Rimini c’è un comune, Coriano, che non ha ancora ricevuto i fondi collegati all’alluvione, i danni ammontano a 4 milioni di euro, bisogna intervenire subito”.

“Noi ambientalisti – rimarca Silvia Zamboni (Europa verde) – siamo stati accusati di essere responsabili dell’alluvione, noi che da sempre lottiamo per la difesa del territorio”. La consigliere interviene poi sulle cause dell’alluvione: “Occorre tenere conto del cambiamento climatico, causa di questi eventi meteo estremi, 60mila frane nella nostra regione”. La ricetta: “Serve un piano in grado di dare risposte sul tema, serve programmazione, in questo paese manca anche una legge sul clima (e conseguentemente mancano le risorse)”. Infine, affronta la questione della ricostruzione: “I fondi stanziati per la ricostruzione, a partire dalla messa in sicurezza del territorio, sono al di sotto delle necessità censita dalla Regione Emilia-Romagna”.

“Dobbiamo decidere come ricostruire: non possiamo ricostruire come era, dobbiamo prevedere delle premialità per una ricostruzione che tenga conto del territorio”, sottolinea Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) per la quale “di queste cose non si parla mai, invece i nostri concittadini hanno bisogno di risposte e bisogna adeguare gli edifici pubblici e la gestione del territorio che appartiene a un’altra epoca. Se non si faranno queste cose vuol dire mettere ancora a rischio la vita dei nostri concittadini”.

“L’alluvione ha portato via interi pezzi di strade e campi agricoli: i nostri contadini chiedono risposte precise, di mettere in sicurezza il territorio, trovare risposte per commercianti e artigiani”, spiega Massimo Bulbi (Pd) che chiede fondi specifici per la ricostruzione dei luoghi pubblici. “Se non si agisce nel più breve tempo possibile il nostro territorio non si salverà, abbiamo un territorio fragile e come ha sottolineato la vicepresidente Priolo le risorse a ora disponibili non sono sufficienti. Occorre trovare risorse anche per i piccoli borghi. Come ha detto la consigliera Rontini auspico che il commissario Figliuolo resti in carica fino alla totale ricostruzione e al totale indennizzo di tutti i danni”.

“Ravviso, come tanti altri colleghi, un grande vulnus politico, che rappresenta una scelta del governo in questa regione: le tempistiche e le modalità adottate nella ricostruzione fa quantomeno sorridere, contestiamo radicalmente l’approccio ragionieristico scelto”, chiosa Stefano Caliandro (Pd). “Occorre comprendere cosa serve per ricostruire. State facendo il possibile, ve ne do atto, ma ci sono evidenti criticità: sul personale, sui risarcimenti, sulle imprese coinvolte e così via. Questa regione sta vivendo un grande malessere”.

“Tante le critiche al governo nazionale dalla maggioranza, fatichiamo a comprenderle le parole pronunciate oggi, questo perché sono già stati stanziati da Roma più di 5 miliardi, è stato assicurato il 100 per cento dei risarcimenti, mai in Italia ci si è mossi così velocemente”, sottolinea Marta Evangelisti (Fdi). “A noi preme che i cittadini possano vivere in sicurezza sul territorio: negli ultimi decenni, però, c’è stata poca attenzione dalla Regione Emilia-Romagna sul tema della difesa del territorio”. Evangelisti ha ricordato come Bonaccini sia il subcommissario alla ricostruzione chiedendo il perché il centrosinistra critichi sempre e solo il governo e, di conseguenza, Figliuolo, senza però fare mai osservazioni sull’operato di Bonaccini.

Federico Amico (ER Coraggiosa) ha voluto ricordare “che quando si discuteva di Bonaccini commissario, la minoranza ha adombrato che la ricognizione non corrispondesse agli effettivi danni. Fu offensivo verso i Comuni e la Regione far credere che si stesse cercando di avere più fondi rispetto ai danni subiti. L’amministrazione pubblica è stata fiaccata nella considerazione per il suo operato, ma oggi si vede quanto sia utile. La Regione è intervenuta distribuendo i contributi raccolti. Il sistema per raccogliere le denunce dei danni, è stato detto, ha impiegato troppo tempo. Ma è stato adattato alle ordinanze del commissario ed è stato rivisto. Il commissario ha detto che i piani speciali per la ricostruzione saranno definiti entro marzo: chiedo di dare un’impronta diversa al nostro territorio, con più attenzione all’ambiente e al clima”.

Andrea Liverani (Lega) ha “toccato con mano a Faenza ciò che è successo. I fiumi, prima dell’alluvione, erano in uno stato gravoso. Si è parlato, invece, solo di evento eccezionale. I nostri avi mantenevano puliti i fiumi. La Regione non ha fatto completamente il proprio lavoro. Non sono stati fatti i lavori per la manutenzione. Sono convinto che i rimborsi arriveranno. Siamo qui tutti uniti per far ripartire la Romagna”.

Sulla stessa linea Emiliano Occhi (Lega) per il quale “bisogna parlare chiaro, questo è un dibattito polarizzato bisogna tornare al concreto: viviamo in un territorio fragile fortemente edificato. Serve una maggiore consapevolezza dei cittadini che ancora oggi in molti casi non conoscono come è il nostro territorio. Dobbiamo potenziare la nostre strutture tecniche per una maggiore cura del territorio”.

“Il commissario Figliuolo e il presidente Bonaccini stanno lavorando per il nostro territorio”, spiega Francesca Marchetti (Pd) che ricorda la necessità di mettere in sicurezza la vallata del Santerno. “L’alluvione è stato un dramma, bisogna evitare di negare i cambiamenti climatici come ho sentito fare anche oggi: quello che è avvenuto nelle Marche e nella nostra regione è la dimostrazione che bisogna occuparsi dei cambiamenti climatici”.

“Il governo ha fatto tanto, tutto quello che era possibile fare, mentre sento dire dal centrosinistra che c’è la paura di essere dimenticati quando già nei giorni dopo l’alluvione il governo stanziava i soldi disponibili. Ma come? Nei primi giorni dopo l’alluvione il presidente Bonaccini ringraziava il governo per la tempestività degli interventi: lo faceva solo perché pensava di venire nominato commissario alla ricostruzione?”, spiega Luca Cuoghi (Fdi) che taglia corto: “Il governo ha detto che i danni verranno rimborsati al 100%”.

“Sono deluso dal fatto che qualche parte politica gridi al ritardo. L’audizione chiesta da tutti al generale Figliuolo era per approfondire le cifre e i temi. Ma qualcuno ha precostituito un discorso a prescindere dalla relazione”, spiega Matteo Rancan (Lega) per il quale “fino a ieri dicevano: non ci sono soldi, le persone sono in difficoltà … ma oggi che i soldi ci sono e si stanno spendendo, come si può rinfacciare incompetenza e ritardi? Noi da anni diciamo che manca la manutenzione, abbiamo un’idea chiara sugli invasi e sulle dighe in tutta la regione e non solo in Romagna. Il nostro obiettivo è la messa in sicurezza del territorio regionale. Vorremmo vedere il cronoprogramma della Regione riguardante i lavori sui fiumi. Le risorse ci sono, va fermata la battaglia politica di bandiera e va detto che occorre investire sulla prevenzione”.

(Cristian Casali, Gianfranco Salvatori e Luca Molinari)

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