Ambiente e territorio

Evangelisti (Fdi): tutelare la ex chiesa di San Michele in Quarneto danneggiata da tre frane

“In quel luogo stava nascendo una agriturismo, devastato dal maltempo, e i danni sono di circa 170mila euro. La Regione consenta il cambio di destinazione d’uso da bosco (che non esiste più) a pascolo e dica se i fondi usati per i primi interventi siano fra quelli da rendicontare per ottenere i contributi post alluvione”

La Regione intervenga per tutelare la chiesa sconsacrata di San Michele in Quarneto, sulle colline di Brisighella (Ravenna), danneggiata dalle frane dovute all’alluvione del maggio scorso.

A chiederlo, con un’interrogazione, è Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia. La consigliera chiede se sia possibile cambiare la “destinazione d’uso di parte della collina, attualmente a bosco, convertendola, ad esempio, a pascolo, stante che, a seguito delle frane di maggio scorso, il bosco risulta di fatto scomparso”. Inoltre, vuole sapere “se, in sede di rendicontazione relativa alla richiesta di contributi post alluvione, esista e quale sia la modalità di accettazione di pagamenti tracciati corrisposti da soggetto diverso dal beneficiario della richiesta per giustificati motivi e se anche i primi eventuali interventi iniziali in economia, necessari per il ritorno in casa in sicurezza e giustificati dalla richiesta di tecnico abilitato, rientrino fra quelli da rendicontare ai fini dell’ottenimento dei contributi post alluvione”. Infine, Evangelisti domanda alla giunta “se ritenga doveroso tutelare gli edifici storici come quello in questione, al pari di tutte le altre attività danneggiate dall’alluvione, con tutti gli strumenti a disposizione e con relativo buonsenso”.

La ex chiesa è una testimonianza storica in quanto sorta nel 1126 sui resti di un castello, il “Castrum Quarneti”, nel quale soggiornarono, fra gli altri, Federico Barbarossa. La struttura si sta trasformando in agriturismo a vocazione culturale, ma è stata danneggiata da tre frane che hanno anche causato la perdita di 70 ulivi e il collasso del bosco che ha travolto mezzi agricoli e coltivazioni. “La struttura – ricorda la consigliera – è stata sistemata dalla proprietà grazie a grandi sacrifici in termini di tempo ed economici, ed è stato necessario coltivare i campi (quattro ettari tra superficie coltivabile, pascolo e bosco) per ottenere la qualifica di agriturismo” mentre i danni sia  aggirano introno ai 170mila euro.

(Gianfranco Salvatori)

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