Ambiente e territorio

AMBIENTE. ASSEMBLEA ER VISITA CENTRO DI RICERCHE MARINE DI CESENATICO: ‘NOI, SENTINELLE DELL’ADRIATICO’. PIU’ FONDI REGIONE (MA CALANO QUELLI DI ALTRI ENTI), CRESCONO LE COLLABORAZIONI CON I PRIVATI

Nella stessa sede anche gli uffici Arpa per Daphne II, il battello di monitoraggio delle acque, e la sede del corso di laurea in Acquicoltura dell’Università di Bologna: “Polo unico nel suo genere grazie a sinergie costanti”

Un centro di ricerca che “controlla a 360 gradi il mare Adriatico”, grazie anche a una “interazione molto stretta” con altre due realtà pubbliche come Arpa e Università di Bologna, con cui condivide spazi e attività: è il Centro ricerche marine di Cesenatico e lo hanno visitato oggi i consiglieri della commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, e della commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Manuela Rontini.

“In Emilia-Romagna non vi sono altre strutture in grado di svolgere le nostre attività- rivendica il presidente del Centro, Attilio Rinaldi -, in questi spazi al nostro lavoro si affianca quello di Arpa Emilia-Romagna, con il battello Daphne II per il monitoraggio delle acque, e quello dell’Alma mater studiorum, con il corso di laurea in Acquacoltura e igiene delle produzioni ittiche”. Nonostante questo, ammette Rinaldi, “le risorse che ci arrivano dagli enti pubblici sono in calo, la Regione Emilia-Romagna negli ultimi tre anni ha fortunatamente alzato gli stanziamenti da 170.000 a 250.000 euro, ma abbiamo perso contributi rilevanti dalle Province, 39.000 euro per ognuno dei quattro enti che ci sostenevano, e anche le Camere di commercio e le Fondazioni bancarie sono in crisi e hanno deciso di ridurre i fondi: in totale rispetto agli anni passati abbiamo perso 250.000 euro all’anno”.

Per raggiungere il pareggio di bilancio, prosegue il presidente del Centro, “ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo deciso di aumentare i servizi che offriamo all’esterno e che ci permettono di incassare più di 400.000 euro all’anno: dalla analisi delle biotossine per le imprese produttrici a quella batteriologica per le autocertificazioni delle imprese balneari, dal monitoraggio degli invasi di acqua dolce ai progetti di ricerca”.

La dottoressa Carla Rita Ferrari di Arpa ha guidato i consiglieri nella visita a Daphne II, la motonave di proprietà della Azienda regionale per la protezione ambientale che si occupa del monitoraggio delle acque del mare Adriatico: “Non abbiamo rilevato segnali significativi di microinquinanti- spiega Ferrari-, dedichiamo anche particolare attenzione alla ricerca di rifiuti e microplastiche in mare, il nostro è un lavoro di filiera e di dialogo continuo con il Centro ricerche marine e con l’Università di Bologna”.

Di “polo unico nel suo genere in Italia, che si basa su una sinergia costante tra le realtà che lo compongono” ha parlato anche Alessio Bonaldo, docente del corso di laurea in Acquicoltura dell’Alma mater: “In questa sede portiamo avanti ricerche sull’acquicoltura di specie innovative: abbiamo riprodotto il ciclo della sogliola e siamo i primi in Europa ad avere ottenuto risultati sulle anguille”. Anche per questo motivo “l’Università di Bologna insieme al Comune di Cesenatico ha fatto un grande sforzo per assicurarci nuovi spazi, i lavori partiranno a novembre e sarà il laboratorio di settore più grande d’Italia”.

Erano presenti più di 20 consiglieri dei gruppi Pd, Ln e M5s: insieme ai complimenti per il lavoro svolto e alla disponibilità di massima collaborazione, sono state numerose le richieste di chiarimenti.

Andrea Bertani (M5s) ha chiesto il parere degli esperti su alcuni argomenti su cui l’Assemblea legislativa si è espressa di recente, dalle leggi europee sulle dimensioni dei mitili a soluzioni contro l’inquinamento prodotto dall’acquicoltura agli impatti sull’eco-sistema delle piattaforme di estrazione in mare.

Paolo Zoffoli e Manuela Rontini (Pd) si sono concentrati sui rapporti tra territorio e Università, in particolare sull’impiego nelle aziende locali degli studenti del corso di acquicoltura.

Infine, Luciana Serri (Pd) è intervenuta sul tema delle interazioni con le imprese private del settore, lodando l’attività di controllo sulla salute dei prodotti.

(Nelle foto allegate, i consiglieri durante la visita al Centro ricerche marine e al battello Daphne II)

(jf)

Ambiente e territorio