“A partire dal 2016 il contributo richiesto dal Consorzio della Bonifica Renana avrebbe subito aumenti che arriverebbero anche al 60%. E ciò nonostante la ridefinizione dei confini del Consorzio stesso con la quale sono state ricomprese le zone collinari di Bologna, Casalecchio, Zola Predosa e Bazzano per un totale di circa 20.000 nuovi contribuenti”. È quanto riferisce Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione presentata in Regione per chiarimenti, a seguito di alcune segnalazioni ricevute dagli interessati.
Il consigliere chiede alla Giunta se risulti effettivamente un aumento significativo nella contribuzione richiesta dal Consorzio di Bonifica Renana a partire dal 2016; di quale entità si tratti (a seconda che si tratti del distretto di pianura o di quello di montagna) e se “se sia stato fatto un monitoraggio puntuale dei cittadini che hanno riscontrato aumenti dal 2015 al 2016. E ancora: quali siano le cause che avrebbero eventualmente determinato gli aumenti e, qualora siano attribuibili a servizi aggiuntivi offerti ai consorziati, di quali servizi si tratti.
Nella delibera con la quale, a fine 2015, la Giunta regionale ha espresso pare di conformità al nuovo Piano di classifica, che stabilisce i criteri di calcolo del contributo da versare al Consorzio, – ricorda Bignami – si precisa che “qualora si determinino degli scostamenti significativi nelle posizioni contributive rispetto a quelle determinate con i piani precedenti, si debba applicare nella riscossione un meccanismo di gradualità e perequazione in modo da mitigare l’impatto dei nuovi Piani e accompagnarne la progressiva messa a regime sotto il profilo del contributo”. Di qui la richiesta di ulteriori delucidazioni.
Il consigliere vuole sapere dalla Giunta se l’applicazione di eventuali aumenti sia stato rispettoso del meccanismo di gradualità e perequazione e quali controlli siano stati eventualmente effettuati al fine di mitigare l’impatto del nuovo Piano di classifica. In particolare dal momento che la delibera in questione farebbe riferimento ad un “tempo congruo di 5 anni”, entro il quale completare il graduale processo di applicazione delle nuove quote di contribuzione, Bignami chiede se siano in programma ulteriori aumenti e se la Giunta “non si ritenga di dover valutare iniziative per evitare esborsi eccessivi da parte dei cittadini, considerato anche l’ingresso dei 20 mila nuovi utenti”.
(Isabella Scandaletti)