“Qual è la natura e il livello di pericolosità dei rifiuti confluiti in uno stabilimento alla periferia di Castel San Pietro Terme, nel bolognese, e quali sono gli effetti sull’ambiente, sulle falde acquifere, sulle coltivazioni e sulla salute dei cittadini?”. E ancora, “chi sono gli organi di vigilanza competenti per la suddetta area e quali sono stati gli interventi dal giorno della comunicazione di non idoneità da parte della Provincia di Bologna ad oggi?”. A chiederlo, in una interrogazione alla Giunta, è Galeazzo Bignami (Fi).
Uno stabilimento alla periferia di Castel San Pietro Terme, si legge nell’atto ispettivo, “avrebbe continuato a gestire rifiuti prodotti da terzi fino al 2016, nonostante l’autorizzazione provinciale fosse scaduta nell’anno 2011”. “Da cinque anni- si specifica nel testo- il suddetto stabilimento avrebbe continuato a gestire rifiuti speciali, in particolare provenienti dall’edilizia, a seguito di demolizioni o costruzioni”.
La Provincia di Bologna, sottolinea il consigliere, “non avrebbe rinnovato l’autorizzazione all’impresa, poiché l’area nelle vicinanze del torrente Sillaro, non sarebbe stata giudicata urbanisticamente idonea”. Si stima, conclude, “che in tale discarica vi sarebbero confluite oltre 200.000 tonnellate di rifiuti”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(cr)