Ambiente e territorio

Fanghi di depurazione a Crevalcore (Bologna) e malesseri tra i cittadini, Piccinini (M5s) chiede a Regione stretta su ore notturne

La pentastellata riferisce di bruciori agli occhi e alla gola e parla di stoccaggi serali senza misure di protezione e sicurezza. “Confronto con tutti i Comuni e subito linee guida da Arpae e a beneficio dei Municipi”

Silvia Piccinini (M5s)

Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle porta in Regione il caso dei malesseri dei cittadini di Palata Pepoli, frazione del Comune di Crevalcore (Bologna), che da giorni lamentano forte bruciore agli occhi e male alla gola dovuti, secondo loro, all’odore acre proveniente dai camion carichi di fanghi di depurazione. “Qual è la regolamentazione relativa alla gestione dei fanghi e in particolare quella che regola la loro movimentazione attraverso l’utilizzo di camion? Esiste o no la possibilità di scaricare i fanghi sul terreno la sera prima del loro interramento?”, chiede la pentastellata rivolgendosi alla giunta.

Molti residenti raccontano infatti di mezzi che, privi di teli protettivi, giungerebbero in tarda serata nei luoghi di conferimento e rimarrebbero in sosta senza scaricare il carico fino al giorno dopo. Per non parlare dei cumuli di fanghi che, sempre dalle testimonianze dei cittadini, verrebbero lasciati sul terreno senza essere interrati fino al giorno successivo. La consigliera M5s si chiede “se vadano impedite, sempre e comunque, durante le ore serali e notturne, ossia durante un periodo della giornata sensibile e dedicato al riposo, le soste prolungate dei camion carichi di fanghi maleodoranti e si proceda, una volta scaricati, al rapido interramento”. E per quanto riguarda l’imminente incontro tra il sindaco di Crevalcore e la Regione chiede alla giunta “di confrontarsi su queste problematiche con tutte le amministrazioni comunali interessate dalle attività di trasporto e spandimento fanghi”.

Piccinini invita poi a realizzare, insieme ad Arpae, specifiche linee guida sulla gestione dei carichi di fanghi durante i vari spostamenti sul territorio e uno schema di regolamento sulle attività odorigene temporanee (sul modello degli esistenti regolamenti sulle attività rumorose), “così che i Comuni possano regolamentare da sé e il meglio possibile almeno gli orari di sosta e di effettuazione degli spandimenti, dato che si tratta di una attività temporanea che disturba la vita dei cittadini”.

(Giulia Paltrinieri)

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