La giunta dica se conferma “il taglio delle alberature esistenti, nell’ambito del progetto per la realizzazione della nuova sede dell’Agenzia delle Entrate, attualmente in via di realizzazione nell’area della ex caserma Perotti, in via Marx a Bologna, e come tale taglio possa conciliarsi con la pretesa alta valenza ambientale di tale progetto”.
È la domanda contenuta in un’interrogazione della consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto).
La capogruppo ricorda che, a Bologna, l’Agenzia del demanio ha bandito un concorso di progettazione (importo di circa 15 milioni di euro) “per la realizzazione di un piano generale che vede la nuova sede dell’Agenzia delle Entrate (gli uffici della direzione “Bologna 2” dell’Agenzia delle Entrate comprensivo dell’archivio), un certo numero di nuove residenze e un parco urbano, da realizzarsi attraverso la sostituzione degli edifici esistenti”. Gli inerti della demolizione saranno utilizzati per una collina artificiale, che farà anche da schermo sonoro per il rumore della ferrovia e che è pensata per più servizi, fra cui protezione climatica dell’area, pista ciclopedonale, percorsi pedonali, area gioco, gradinate verdi come teatro all’aperto e un’area di recupero e compostaggio dei rifiuti organici. Inoltre, al centro, si sviluppa il parco pubblico con area attrezzata, orti sociali, frutteto, un’area per i cani e una per la gestione delle acque grigie attraverso fitodepurazione.
Ma in quel luogo, conclude Gibertoni, “ci si sarebbe dimenticati delle alberature già esistenti con alberi già ben sviluppati”, una ventina, dei quali nei rendering del progetto finale non c’è più traccia e che quindi sarebbero destinati impietosamente al taglio”. Tagliare alberi di questa età causa un danno, anche se venissero subito sostituiti perché si calcola “che 100 alberi ad alto fusto di 25-30 anni equivalgono, per anidride carbonica sequestrata e raffrescamento dell’aria, come circa diecimila alberi di un anno di età”.
(Gianfranco Salvatori)